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Amy Coney Barrett raccontata dai suoi ex studenti. Il WSJ: “Farà rivivere i principi costituzionali”

Il ritratto del Giudice della Corte Suprema americana appena nominato: “Ci ha insegnato che dietro i casi di giurisprudenza ci sono persone, non esercizi accademici, ad essere donne migliori e virtuose. A sfidare le idee, ma senza attaccare le persone”

Amy Barrett raccontata dai suoi ex studenti. Il WSI: "Farà rivivere i principi costituzionali" | Rec News dir. Zaira Bartucca

“Sebbene abbiamo una varietà di opinioni riguardo al modo migliore per interpretare gli statuti e la Costituzione, siamo tutti d’accordo su questo: la nazione non potrebbe chiedere un candidato più qualificato del professore che abbiamo imparato a conoscere”. E’ un ritratto davvero edificante quello che un gruppo di studenti ha fatto sulla loro ex professoressa, che negli ultimi giorni è assurta agli onori della cronaca. E’ Amy Coney Barrett, nominata nuovo giudice della Corte Suprema americana in sostituzione dell’estinta Ruth Ginzburg.

“Ci ha insegnato l’importanza di sfidare le idee piuttosto che attaccare le persone”

“Ci ha insegnato – hanno raccontato le studentesse che l’hanno conosciuta presso la Notre Dame Law School – a pensare in modo più critico e ad impegnarci. (…) Ci ha mostrato silenziosamente attraverso il suo esempio l’importanza di sfidare le idee piuttosto che attaccare le persone, così come la necessità di mettere da parte le convinzioni personali quando si valuta la risposta a una domanda legale. Inoltre, ha ricordato ai suoi studenti che i casi canonici della Corte Suprema non devono essere ridotti a esercizi puramente accademici, perché influenzano, a volte radicalmente, i mezzi di sussistenza degli stessi esseri umani davanti alla corte”.  

Amy Coney Barrett raccontata dai suoi ex studenti. Il WSJ: "Farà rivivere i principi costituzionali" | Rec New dir. Zaira Bartucca
Robert Franklin (AP)

“Forse la cosa più importante – hanno proseguito le ragazze – è che Barrett ci ha insegnato a diventare donne integre e virtuose. Tratta ogni persona con il massimo rispetto, gentilezza e calore. Il suo genuino interesse per i suoi studenti, ha rafforzato in noi la convinzione che c’è di più nella vita oltre alla ricerca di riconoscimenti professionali. Abbiamo tutti imparato da Barrett a chiederci prima come siamo chiamati a essere utili, piuttosto che semplicemente salire la scala della carriera. Abbiamo imparato che dovremmo perseguire l’eccellenza come individui in tutto ciò che facciamo, piuttosto che preoccuparci delle aspettative degli altri”.

“Questa lezione fondamentale ci è stata trasmessa nel discorso di laurea che ha tenuto a molti di noi quando la nostra classe l’ha selezionata come professore dell’anno nel 2016. Il confronto è il ladro della gioia, ha detto citando Teddy Roosevelt, è una combinazione unica e irripetibile di punti di forza e di debolezza, gioie e dolori. Amy Coney Barrett è una donna dall’intelletto profondo e dal profondo cuore. Siamo donne, amiche e avvocati migliori per averla conosciuta e imparato. Ha arricchito la vita di tutti coloro che l’hanno conosciuta alla Notre Dame Law School, e possiamo solo sperare che anche l’intero paese riceverà il beneficio del suo esempio e del suo servizio”.

Il Wall Street Journal: “Momento cardine per la magistratura”

Altrettanto portatrici di speranza sono state le parole del WSJ. “La nomina del presidente Trump di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema – scrive la Redazione del noto quotidiano economico – è un momento clou della sua presidenza e forse un momento cardine per la magistratura. La storia e l’intelletto del giudice Barrett suggeriscono che può unirsi agli altri incaricati del signor Trump nel far rivivere i principi costituzionali fondamentali nella legge e nella vita americana”.

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Nozze Bezos, ultima festa all’Arsenale: le videonews dalla nostra inviata

Nozze Bezos, ultima festa all'Arsenale: le videonews dalla nostra inviata

(Adnkronos) – Gli sposi Jeff Bezos e Lauren Sanchez dall’hotel Aman verso l’Arsenale, dove si terrà l’ultima festa del matrimonio-evento. Secondo quanto apprendiamo noi dell’Adnkronos, sarà un ballo in maschera: un omaggio a Venezia e alla sua storia. In particolare, sarebbe ispirato alla grande tradizione del carnevale. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da media internazionali, la presenza di Lady Gaga sarebbe confermata come una delle protagoniste musicali della serata. Non è ancora chiaro se si esibirà da sola o con Elton John. Non ci sono conferme, nessun paparazzo li ha visti arrivare. Oggi alcuni media avevano smentito la loro presenza, data invece per certa per giorni. Le videonews dalla nostra inviata.

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No Bezos in marcia a Venezia, cori e slogan contro il numero uno Amazon

No Bezos in marcia a Venezia, cori e slogan contro il numero uno Amazon

(Adnkronos) – Si è concluso dove tutto era cominciato, ossia al campo dell’Erbaria sotto il ponte di Rialto, il corteo ‘No Bezos No war’ incamminatosi verso le 17.30 dalla stazione ferroviaria di Venezia.

Durante il corteo colorato, scanditi molti slogan inframmezzati dalle testimonianze dei vari comitati del Nordest e nessun incidente. Unico momento di apparente tensione, un fumogeno rosso acceso sopra il ponte di Rialto dopo aver srotolato uno striscione dalla sponda sul Canal Grande.

Stando alla Digos di Venezia, sono stati circa seicento i partecipanti al corteo. Tra tanti cartelli contro il magnate e pacchi a imitazione degli imballaggi di Amazon, anche gonfiabili colorati. ‘Fuori Bezos dalla laguna’, lo slogan della manifestazione di protesta.

“Non è per il matrimonio di Bezos che poi è una festa, questa manifestazione l’avremmo fatta lo stesso”, ha spiegato Tommaso Cacciari, uno dei leader della protesta, a cui per la prima volta hanno partecipato anche gli osservatori di Amnesty International per monitorare il comportamento delle forze dell’ordine.

Il clan ‘KarJenner’ ha intanto lasciato Venezia. Dopo aver partecipato al matrimonio di Bezos e Lauren Sanchez, Kim e Khloé Kardashian, la mamma Kris Jenner insieme al suo compagno Corey Gamble sono stati avvistati all’aeroporto Marco Polo.

Tra tutti gli invitati, sicuramente le Kardashian hanno saputo lasciare il segno con i loro abiti. E non solo. Hanno sfoggiato piume rose, trasparenze, corsetti, tessuti scintillanti. Immancabili, gli occhiali scuri da vere dive. Al contrario di Leonardo DiCaprio, che non si è mai separato dal suo cappello nero, la famiglia ‘KarJenner’ si è concessa ai fotografi tra sorrisi, baci e saluti.

È intanto tutto pronto per l’ultima serata del matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez. Ad accogliere la festa da ballo in onore dei neosposi saranno le Tese dell’Arsenale, struttura di proprietà del Comune. L’area è già da giorni oggetto di intensi preparativi, con camion in arrivo carichi di piante e fiori, tavoli, bicchieri e piatti, attrezzature tecniche. L’accesso all’area è vietato a chiunque, inclusi i canali interni, che saranno presidiati dalla Capitaneria di porto e dalla Marina militare. Le Tese su tre lati confinano con la laguna e su un lato con la zona militare.

L’evento esclusivo per i 200 ospiti vip vede una sicurezza rafforzata. Inizialmente, la festa finale era prevista alla Scuola Grande della Misericordia, ma è stata spostata all’Arsenale per motivi logistici e per evitare contestazioni.

A tutti gli eventi del matrimonio di Bezos e Sanchez è stato vietato l’uso del telefono da parte degli ospiti. Agli invitati è stato chiesto di non realizzare foto e video con lo smartphone. E anche questa sera alla festa da ballo all’Arsenale continuerà a restare in vigore questo divieto espresso dagli sposi. Le uniche foto ufficiali finora uscite sono quelle apparse sull’edizione digitale di “Vogue” relative alla cerimonia nuziale, la rivista si sarebbe aggiudicata l’esclusiva.

Nel frattempo, resta il massimo riserbo sul’’artista che si esibirà per la gioia dei neosposi e i loro invitati. Dopo la smentita della presenza di Lady Gaga ed Elton John, circolano indiscrezioni sul dj norvegese Kygo e su Matteo Bocelli, già protagonista della cerimonia nuziale di venerdì sera sull’isola di San Giorgio. La festa da ballo – sembra in stile veneziano del Settecento ma c’è chi parla di un allestimento anni Venti ispirato al romanzo “Il grande Gatsby” – segna la conclusione di una settimana di festeggiamenti privati e blindati in laguna, con ospiti da tutto il mondo e misure di sicurezza eccezionali.

Il ballo, secondo quanto riferiscono insider all’organizzazione dell’evento all’Adnkronos, dovrebbe essere un ballo in maschera, un omaggio a Venezia e alla sua storia gloriosa. In particolare, sarebbe ispirato alla grande tradizione del carnevale che arrivò al suo apogeo di sontuosità per abiti e costumi nel Settecento.

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Addio a Rick Hurst, morto il vice sceriffo Cletus Hogg di ‘Hazzard’

Addio a Rick Hurst, morto il vice sceriffo Cletus Hogg di 'Hazzard'

(Adnkronos) –
Rick Hurst, l’attore statunitense noto per aver interpretato il bonario vice sceriffo Cletus Hogg nella popolare serie televisiva “The Dukes of Hazzard” (conosciuta in Italia come “Hazzard”), è morto giovedì 26 giugno all’età di 79 anni a Los Angeles. La notizia è stata resa pubblica dal museo Cooter’s Place di Pigeon Forge, nel Tennessee, dove Hurst avrebbe dovuto partecipare a un evento nel mese di luglio, poi cancellato.

Rick Hurst è entrato nel cuore degli spettatori interpretando Cletus Hogg, un personaggio secondario ma amatissimo, presente nella serie dal 1979 al 1983 per cinque stagioni. Cletus è il cugino del famigerato Boss Hogg, e nel corso degli episodi diventa vice sceriffo temporaneo e poi permanente, spesso coinvolto nelle divertenti e rocambolesche avventure dei protagonisti Bo e Luke Duke.

Prima di “Hazzard”, Hurst aveva già una lunga esperienza televisiva e cinematografica: aveva recitato in sitcom come “On the Rocks” e partecipato come guest star a serie cult come “Happy Days”, “Mash”, “Kojak” e “La casa nella prateria”. La sua carriera spaziava dal piccolo al grande schermo, con ruoli in film quali “Per vincere domani – The Karate Kid”, “Karate Kid II – La storia continua…”, “Karate Kid III – La sfida finale”, “Fiori d’acciaio” e “Nel centro del mirino”. Nel 1983 lasciò “Hazzard” per provare una nuova avventura con la serie “Amanda’s”, un remake della sitcom britannica “Fawlty Towers”, dove interpretava il cuoco maldestro Earl Nash. La serie, però, ebbe vita breve e fu cancellata dopo soli dieci episodi.

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Morta Rebekah Del Rio, addio alla voce iconica di ‘Mulholland Drive’

Morta Rebekah Del Rio, addio alla voce iconica di 'Mulholland Drive'

(Adnkronos) –
Rebekah Del Rio, la cantante e attrice statunitense divenuta celebre per la toccante interpretazione di “Llorando” nella pellicola cult “Mulholland Drive” (2001) di David Lynch, è morta nella sua casa di Los Angeles all’età di 57 anni. La notizia della scomparsa, avvenuta il 23 giugno, è stata confermata dall’Ufficio del Coroner di Los Angeles, che non ha fornito ulteriori dettagli sulle cause del decesso, come riportano i media Usa.

Nata a Chula Vista in California il 10 luglio 1967, Del Rio aveva iniziato la sua carriera musicale a San Diego prima di trasferirsi a Los Angeles. La sua svolta artistica arrivò a metà degli anni ’90, quando incontrò il regista David Lynch grazie all’agente Brian Loucks. Lynch, affascinato dalla voce struggente della cantante, le chiese di eseguire “Llorando” – una versione in spagnolo del celebre “Crying” di Roy Orbison – durante un’audizione privata. Il regista, in quel momento al lavoro sull’adattamento cinematografico di un suo progetto televisivo rifiutato dalla rete americana Abc, decise di costruire attorno a quella performance una delle sequenze più celebri della sua filmografia: la scena del Club Silencio. Il momento, diventato iconico nella storia del cinema, vede le protagoniste Naomi Watts e Laura Harring commuoversi fino alle lacrime mentre Del Rio canta in playback, per poi accasciarsi sul palco al termine dell’esibizione. Eppure, come lei stessa raccontò in un’intervista del 2022 a IndieWire, ogni take venne registrato dal vivo: “Cantavo ogni volta. Volevo che quelle emozioni si vedessero nella mia gola. Naomi e Laura erano lì, e io cantavo per loro”.

Quella breve ma potentissima apparizione segnò l’ingresso di Del Rio nel mondo del cinema, portandola a collaborare con altri registi, tra cui Richard Kelly, che la volle nel 2006 in “Southland Tales – Così finisce il mondo”, dove interpretò una versione apocalittica dell’inno nazionale americano, “The Star-Spangled Banner”. La sua voce ha impreziosito anche le colonne sonore di “Sin City”, “Man on Fire – Il fuoco della vendetta” e “Streets of Legend”.

Il legame con David Lynch non si interruppe mai. La cantante tornò nell’universo lynchiano nel 2017 con una performance nella serie “Twin Peaks: The Return”, accanto a Moby, e partecipò anche a numerosi concerti dal vivo della Red Room Orchestra, che celebrava le musiche dei film e delle serie del visionario regista. Solo due settimane prima della sua scomparsa, si era esibita durante un evento benefico dedicato proprio a Mulholland Drive a Los Angeles.

Rebekah Del Rio ha affrontato anche tragedie personali. Nel 1986 era diventata madre di Phillip C. DeMars, morto prematuramente nel 2009 all’età di 23 anni.

Definita dal “San Diego Union-Tribune” come una delle dieci migliori voci della contea, Del Rio ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva grazie a un’esibizione capace di evocare dolore, bellezza e misteri, proprio come i sogni di celluloide di cui faceva parte. (di Paolo Martini)

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