
12 milioni di euro per la tedesca Protolabs. Produrrà anche dispositivi medici
Il nuovo stabilimento di Putzbrunn sarà di 5.000 metri quadri e servirà anche i mercati del Sud Europa come Italia, Spagna e Grecia. L’ad: “La nostra volontà di automatizzare è in linea con lo spirito dei tempi”
Articolo scritto il 20/05/2020 e aggiornato il 06/06/2020
Protolabs, azienda tedesca attiva anche in Italia con la sede di Novara, ha dato avvio a un investimento da 12 milioni di euro che stando a quanto annunciato permetterà un incremento della capacità produttiva di stampa 3D del 50%. Lo rende noto la stessa azienda. Secondo quanto diramato, il passo servirà a far fronte alla “crescente domanda” nel settore medicale ma anche in quello automobilistico, aerospaziale, elettronico e dell’industria pesante. Con lo scoppio della cosiddetta “emergenza”, le aziende di settore hanno infatti fiutato la possibilità di incrementare la produzione di valvole per respiratori, componenti per maschere integrali, dispositivi di protezione personale, kit per tamponi, che prima servivano un mercato di nicchia. Il settore è stato foraggiato di recente anche tramite il decreto Cura Italia. Un dato che – già da solo – spiega la necessità di allungare a dismisura i tempi dell’emergenza.
A dicembre 2020 il nuovo stabilimento, a maggio 2021 l’allestimento dei macchinari
Lo stabilimento di produzione di Putzbrunn, in Germania, raggiungerà i 5.000 metri, servirà i mercati del Sud e Nord Europa e darà ai clienti un “accesso ancora maggiore ai processi di produzione automatizzati”. L’azienda è specializzata nella produzione conto terzi di prototipi personalizzati e parti di produzione in volumi medi e ridotti. Il lavoro si sposterà nel nuovo stabilimento, il cui completamento – nonostante il “covid-19” – è previsto per dicembre di quest’anno, tra poco più di sei mesi. L’allestimento dei macchinari avverrà invece da maggio 2021.
“La nostra volontà di digitalizzare e di automatizzare è in linea con lo spirito dei tempi”
“Con processi di lavoro ottimizzati e ulteriore personale, la nuova sede sosterrà la nostra attività in Europa, in particolare la nostra capacità di produrre dispositivi medici certificati secondo la norma ISO 13485”, afferma Bjoern Klaas, amministratore delegato di Protolabs Europe. “I nostri piani di espansione in Europa – continua – dimostrano che la nostra volontà di digitalizzare e di automatizzare è in linea con lo spirito dei tempi e con l’esigenza di supportare i nostri clienti nel portare i prodotti sul mercato nel più breve tempo possibile”.
PRIMO PIANO
Gestione della pandemia, archiviazione per i componenti del governo Conte
Cestinate le denunce delle associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e sindacati

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell’ex premier Giuseppe Conte e degli ex Ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati relativamente alla gestione della pandemia. Lo rende noto l’Ansa.
POLITICA
Lollobrigida fa ammenda: “Piantedosi non si tocca”

“Piantedosi non si tocca”. Francesco Lollobrigida, cognato della Meloni, lo dice oggi dalle colonne del Tempo dopo la fuga di notizie dai palazzi che davano per buono un tentativo di sostituzione a opera della stessa premier. Uno spoiler che è costato una retromarcia immediata, e che ha costretto il ministro dell’Agricoltura a precisare la “fiducia” che ci sarebbe verso il ministro dell’Interno. “Il al suo posto? Lo escludo”, il suo commento.
POLITICA
Covid. Conte, Speranza e Co. indagati per omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio

Avrebbero dovuto fare di più il governo Conte, il Cts e la Regione Lombardia – da dove è partito il primo focolaio italiano di covid – per contrastare la “pandemia”. Questo sostengono i pm che hanno concluso le indagini su alcuni dei fatti di Bergamo. Stando a quanto è stato possibile appurare, al centro dell’attività di indagine ci sarebbe il mancato contenimento dei “contagi” che sarebbe stato promosso nel corso della cosiddetta “prima ondata”. Tutto il resto, gli anziani abbandonati nelle RSA, i malati che venivano lasciati fuori dai pronto soccorso e le vaccinazioni obbligatorie – avrebbe potuto non esistere se solo non ci fossero state negligenze e se solo, evidenzia il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, “si fossero messe in campo misure di prevenzione e di contenimento tra gennaio e febbraio 2020”.
I reati contestati sono, dunque, quelli di “epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio”. Venti gli indagati. Tra questi figurano l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, l’allora presidente del Cts Agostino Miozzo (ora consulente del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto), l’allora capo della protezione civile Angelo Borrelli, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il suo assessore Giulio Gallera, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. E ancora l’ex capo della prevenzione del ministero della Salute Claudio D’Amario, l’ex segretario generale Giuseppe Ruocco e l’attuale responsabile delle malattie infettive Francesco Maraglino. (continua a leggere in basso).
Esiste poi un secondo filone di inchieste romano che riguarda il mancato aggiornamento del piano pandemico per il quale sono indagati per “omissione di atti di ufficio” oltre ai dirigenti ministeriali Ruocco e Maraglino anche l’ex dirigente Oms Ranieri Guerra, che a Bergamo è anche indagato per “false informazioni ai pm”. Gli ex ministri della Salute Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin (assieme a Roberto Speranza) sono indagati per “l’omessa istituzione o rinnovo del comitato nazionale per la pandemia”.
POLITICA
Meloni incensa la neo-segretaria del Pd Elly Schlein: “Può aiutare la sinistra”

Neanche il tempo di salutare l’amico di sempre Enrico Letta, che Giorgia Meloni è già pronta a tessere relazioni politiche anche con la neo-segretaria del Pd, Elly Schlein. Il (finto) nuovo che avanza, visto che Schlein pur essendo giovane – coetanea dell’estinto Luigi Di Maio – è praticamente cresciuta all’ombra della vecchia politica. Lettiana, Prodiana, perfino Obamiana (per l’ex presidente americano fa la volontaria, promuovendone la campagna elettorale) è quasi una Renzi al femminile per le abilità che oggi, dopo lunghe preparazioni dietro le quinte, la portano ad assumere la guida di un partito che molti reputano ai titoli di coda. Fortuna che a risollevarlo ci pensa il centrodestra stesso.
Neanche il tempo di insediarsi che per la neo-segretaria dem è arrivato uno dei primissimi endorsement: non dall’universo lgbt, che Schlein dice di incarnare, né dalla sinistra. A farle uno dei primi complimenti è stata la premier: “Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno – le parole di Meloni – possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro”. La premier in collegamento con “Cinque Minuti”, nuovo programma di Bruno Vespa, ha inoltre parlato di una telefonata intercorsa con Schlein. “Ho chiamato Elly Schlein – le sue parole – per farle anche personalmente i miei auguri. Ovviamente mi aspetto una opposizione durissima, io ho fatto una opposizione durissima“.