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Il ministro dell’Istruzione ha istituito presso il Miur l’ennesimo comitato di “esperti” per la gestione della presunta emergenza. “Esperti” è virgolettato per cautela, visto che ne fa parte anche uno dei burocrati della medicina sbugiardato da una relazione di venti pagine e accusato di aver diffuso “notizie false sui vaccini” assieme a Burioni, Pregliasco, Lopalco e all’esule Ricciardi. Il comitato “avrà il compito di formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all’emergenza sanitaria in atto”.

Il Comitato potrà formulare proposte su:

·        l’avvio del prossimo anno scolastico;

·        l’edilizia scolastica e la logistica;

·        “l’innovazione digitale”, per estendere la didattica a distanza. Diversi analisti pensano che il fine ultimo sia farla diventare prevalente, per eliminare anche a scuola quello che per Conte e sodali è il pericoloso contatto faccia a faccia;

·        la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla “previsione di nuovi modelli di formazione e selezione”;

·        “il consolidamento e lo sviluppo della rete dei servizi di educazione e     istruzione a favore dei bambini dalla nascita sino a sei anni”: tradotto dal burocratese, significa costringere i neonati a qualche attività educativa (?) e privarli della presenza della madre e comunque dei genitori e della famiglia nei primi mesi di vita. Meno male che nella task-force c’è un illuminato luminare della pediatria che di sicuro consiglierà il contrario;

·        “il rilancio della qualità del servizio scolastico nell’attuale contingenza emergenziale”.

Il Comitato è composto da 18 persone. In prevalenza si tratta di insegnanti e presidi delle scuole, come quelli che insegnano ai figli della gente comune, solo che quelli non accedono alle task-force ministeriali. Resta infatti da capire in base a quale criterio siano stati scelti proprio loro tra centinaia di migliaia di insegnanti, come Azzolina sia venuta in loro contatto, in base a quale procedura selettiva occupino quel posto.

·        Patrizio Bianchi, coordinatore, insegnante ordinario di Economia e Politica industriale dell’Università di Ferrara

·        Lorella Carimali, insegnante del liceo scientifico statale “Vittorio Veneto” di Milano

·        Giulio Ceppi, insegnante del politecnico di Milano e ricercatore

·        Domenico Di Fatta, preside della scuola superiore “Regina Margherita” di Palermo

·        Amanda Ferrario, preside del “Tosi” di Busto Arsizio

·        Maristella Fortunato, preside dell’Ambito Territoriale di Chieti e Pescara

·        Daniela Lucangeli, professore ordinario di Psicologia dell’Università di Padova;

·        Alberto Melloni, professore ordinario di Storia del Cristianesimo dell’Università di Modena-Reggio Emilia;

·        Cristina Pozzi, amministratore e fondatore di Impactscool (?)

·        Andrea Quacivi,  amministratore delegato di Sogei;

·        Flavia Riccardo, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità;

·        C’è anche il Ricciardi della situazione, ma è Mario, ex professore associato di Diritto del lavoro e delle relazioni industriali dell’Università di Bologna;

·         Mariagrazia Riva, professore ordinario di pedagogia dell’Università di Milano-Bicocca;

·        Arduino Salatin, presidente dell’Istituto salesiano di ricerca educativa – ISRE;

·        Aldo Sandulli, professore ordinario di diritto amministrativo presso la LUISS Guido Carli;

·        Mariella Spinosi, dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione in quiescenza (?)

·        Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna;

·        Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria.

“Il Comitato – si legge in una nota del Miur – coinvolgerà, con apposite audizioni, professionalità interne all’amministrazione, enti di ricerca, università, associazioni di categoria, il forum nazionale delle associazioni studentesche e il forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola (Fonags), nonché i rappresentanti delle consulte studentesche. Il Comitato potrà anche avviare interlocuzioni e specifiche audizioni con la Conferenza Stato-Regioni, con l’Anci, con l’Unione delle Province d’Italia”. Stando a quanto affermato, i 18 tra insegnanti, presidi e altri “opereranno a titolo gratuito”. Non si parla tuttavia di prestazioni occasionali o di volontariato ma di “incarico” che durerà “fino al prossimo 31 luglio”.

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POLITICA

Piantedosi a Brdo
per la trilaterale
con Slovenia e Croazia

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Un protocollo d'intesa per la valorizzazione dei beni confiscati | Rec News dir. Zaira Bartucca

Giovedì 21 Marzo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si recherà a Brdo, in Slovenia, su invito del Ministro dell’Interno Sloveno Bostjan Poklukar, per partecipare alla riunione trilaterale insieme all’omologo croato Davor Bozinovic. Alla fine dei lavori i tre Ministri dell’Interno terranno una conferenza stampa congiunta al Brdo Congress Centre di Kranj. Il Ministro Piantedosi il giorno successivo parteciperà anche ai lavori del “Forum of the Brdo Process” con i Paesi dei Balcani occidentali.

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POLITICA

Meno male che c’è Giorgia. L’Italia è il Paese che concede più cittadinanze agli stranieri

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Meno male che c'è Giorgia. L'Italia è il Paese che concede più cittadinanze agli stranieri | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida a marzo dello scorso anno era stato chiaro: “In Italia – aveva detto – entreranno 500mila migranti”. Una promessa – una delle poche – che Fratelli di Flussi ha mantenuto egregiamente, come dimostra il rapporto recentemente pubblicato da Eurostat. E’ infatti proprio con l’insediarsi del governo meloniano che gli sbarchi hanno subìto un’impennata, quasi che la premier avesse deciso di rubare qualche triste primato ai governi a trazione sinistra.

In effetti è quello che ha fatto, se si pensa che nel 2022 – dicono gli ultimi dati Eurostat pubblicati – gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati in totale 213.716. Il l 76% in più rispetto al 2021, quando la cittadinanza era stata concessa a 121.457 soggetti. Un segmento non poi tanto variegato se si pensa che è costituito in prevalenza da albanesi (38mila persone), marocchini (31mila) e rumeni (16mila).

La nuova linea della Meloni premiata dagli organismi che contano

Non stupisce, allora, che la nuova linea della Meloni venga costantemente vezzeggiata dai Think tank che contano. E che arrivi, addirittura, a ricevere premi come il Global Citizen Award, il premio atlantista di stanza a Washington che “celebra individui unici che incarnano la cittadinanza globale”. Altro che porti chiusi e invasioni, i (vecchi) termini da campagna elettorale con cui la global lady ha fatto incetta di voti a destra per poi cambiare, una volta diventata premier, completamente registro. Fa riflette che, prima della Meloni, il Global Citizen Award sia stato dato a personaggi come Mario Draghi e Volodymyr Zelensky.

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ESTERI

Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna

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Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna | Rec News dir. Zaira Bartucca

E’ un brutto momento per la corona britannica. E, si direbbe, nulla è casuale. L’elezione di Carlo III ha dato il “la” – oltre che a un regno a guida maschile – alle mire di chi non vede di buon occhio la monarchia. E’ infatti con Carlo – sovrano flemmatico e poco carismatico – che si stanno di giorno in giorno moltiplicando le manifestazioni di chi chiede – a torto o a ragione – una nuova forma di governo per la Gran Bretagna.

Un modo per farle pagare l’uscita dall’Europa? O la conseguenza prevedibile della scomparsa di Elisabetta II? Non si sa ma quel che è certo è che anche a quelle latitudini i burattinai si stanno dando un gran da fare. Pianificando e diramando un comunicato clamoroso dietro l’altro, poi ripresi a ruota dai social: la malattia di Carlo, il ritorno a Corte dell’amico di Epstein Andrea e, adesso, perfino il decesso di Kate Middleton.

Quanto ci sia di vero è difficile saperlo. Quel che è certo è che l’obiettivo delle fughe di notizie – vere o presunte tali – è quello di restituire l’immagine di un regno debole, che si smantella ogni giorno di più a colpi di esternazioni tutt’altro che casuali.

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POLITICA

Europee, è bagarre sulla raccolta firme

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Europee, è bagarre sulla raccolta firme | Rec News dir. Zaira Bartucca

“Abbiamo inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedere il suo intervento istituzionale per fermare le norme liberticide contenute nella conversione in legge del decreto elettorale. Ci riferiamo all’emendamento, fatto approvare da Fratelli d’Italia, che restringe drasticamente le esenzioni dall’obbligo di raccogliere le firme per presentare nuove liste elettorali”. E’ quanto ha dichiarato Gianni Alemanno, Segretario nazionale del Movimento Indipendenza.

“Questo emendamento è chiaramente anticostituzionale perché modifica le regole del gioco a partita aperta, quando mancano solo 45 giorni (dei sei mesi previsti) al termine della raccolta delle firme per il deposito delle liste elettorale. In questo modo non solo si privano le nuove liste delle esenzioni previste da una consolidata legislazione, ma gli si impedisce di organizzarsi per raccogliere l’abnorme numero di firme necessarie per presentarsi alle elezioni europee se non si è già presenti nei parlamenti nazionale o europeo”.

“Questo numero di firme, invero – ha proseguito Alemanno – è stato dimezzato da 150.000 a 75.000 da un altro emendamento approvato successivamente, ma sempre troppo tardi per permettere alle nuove formazioni politiche di organizzarsi per la sottoscrizione”. Non a caso una recente Raccomandazione europea (n. 2829/2023 del 20/12/2023) sancisce che gli “elementi fondamentali della legge elettorale non dovrebbero poter essere modificati
a meno di un anno dalle elezioni” sia per garantire il rispetto delle regole democratiche che
per contrastare il fenomeno dell’astensionismo
“.

“L’emendamento inserito nel decreto elettorale è un vero e proprio attacco alla democrazia
che cerca di impedire l’accesso al gioco elettorale di nuove formazioni politiche, proprio in
un momento in cui il tasso di astensionismo in Italia ha raggiunto punte elevatissime e
preoccupanti. Per questo ci sono tutti gli estremi per un intervento correttivo del Capo dello
Stato, che è l’unica istituzione titolata ad un intervento preventivo per evitare di promulgare
norme di legge chiaramente contrarie al Dettato costituzionale”
, le parole di Alemanno.

La lettera al Presidente della Repubblica è stata inviata ieri con le firme di
Gianni Alemanno, del coordinatore calabrese di Indipendenza Franco Bevilacqua, del presidente del movimento Massimo Arlechino, di Michele Geraci e degli ex parlamentari Marcello Taglialatela, Fabio Granata, Michele Rallo e di Maria Grazia Martinelli.

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