
La Brexit è realtà. E la Gran Bretagna festeggia (video). Intanto, è toto-uscita
Il premier britannico mantiene le promesse. Il conto alla rovescia e i colori nazionali colorano il decimo di Downing Street. E’ “l’alba di una nuova era”. Johnson: “Sovranità riacquistata. Realizzeremo quello che il popolo vuole, a partire dall’immigrazione”
La Gran Bretagna non si piega. Dopo negoziati estenuanti durati anni, il premier Boris Johnson porta a casa il risultato, consegnando ai britannici quanto avevano chiesto in occasione del referendum sull’uscita dall’Ue lo scorso 23 gennaio 2016. I ricatti di Bruxelles su un possibile conto da pagare, non hanno spaventato l’inquilino di Downing Street, forte del fatto che quello che si guadagnerà è molto più del poco perso. Finalmente la Gran Bretagna avrà margine di manovra e potere decisionale, dalla gestione dei commerci a quella dell’immigrazione massiva.
In Italia l’opposizione non ha il coraggio di cogliere la palla al balzo
E intanto sulla stampa estera è toto-nomina su chi sarà il prossimo. Dalla Grecia di Mitsotakis che già lavora alla costruzione di una barriera galleggiante per frenare le invasioni, alla Francia dei Gilet Gialli. Dalla Spagna all’Italia, si parla con sempre più insistenza di Grexit, Frexit, Spexit e Italexit. Sotto a chi tocca, verrebbe da dire ma, come si suol dire, in questa parte di emisfero le chiacchiere stanno a zero. In Italia per esempio la discussione sull’Italexit è confinata ai social, e nessuno – neppure dagli scranni della maggioranza – sembra essere intenzionato a scomodarla seriamente.
Johnson: “Sovranità riacquistata. Ora possiamo controllare l’immigrazione”
L’originale Johnson, insomma, nel momento cruciale ha dimostrato molto più concretezza dei (vecchi) cugini europei. La Gran Bretagna – con soddisfazione e dando il segnale che tutto, se davvero lo si vuole, è possibile – ha preso il largo: “Utilizzeremo – ha detto ieri Johnson a caldo – la sovranità riacquistata per realizzare i cambiamenti per cui il popolo ha votato. Che si tratti di controllare l’immigrazione o creare porti franchi, liberare la nostra industria della pesca o stringere trattati di libero scambio. O, semplicemente, stabilire le nostre leggi e le nostre regole per il bene del popolo di questo Paese”.
“Abbiamo rispettato la volontà popolare”
“L’Unione europea – ha proseguito Johnson – in cinquant’anni si è evoluta in una direzione che non si adatta più a questo Paese. E questa è una decisione che voi, il popolo, avete confermato con le votazioni, per ben due volte. Questa è l’alba di una nuova era, dove non accettiamo più interferenze e mettiamo in chiaro che le opportunità di ciascuno, le possibilità delle famiglie, dipendano da qualcun’altro. E’ il momento in cui davvero cominciamo a unirci e salire di livello, sconfiggendo la criminalità, trasformando il nostro Servizio sanitario nazionale, e con una istruzione migliore, una tecnologia eccellente e il più grande rinnovamento delle nostre infrastrutture dall’epoca vittoriana. Sono tutte risorse che aspettavano solo di essere liberate”, ha concluso.
ESTERI
Bilaterale ricostruzione Ucraina | Cosa ha detto il primo ministro Shmyhal

Il discorso del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, intervenuto al termine della sessione plenaria. Traduzione di Denys Shevchenko
Durante questa visita verranno firmati diversi memorandum e accordi tra l’Ucraina e l’Italia, che rafforzeranno le nostre relazioni e la cooperazione. In particolare, questo Memorandum tra il Ministero degli Affari Esteri ucraino e l’Agenzia per il Commercio Estero per l’attivazione di relazioni commerciali, il Memorandum per la protezione dell’ambiente, che ha sofferto molto in Ucraina a causa dell’aggressione russa. Poi il Memorandum sulla cooperazione nel settore industriale e il Memorandum tra le ferrovie ucraine e la società Hermek, specializzata nella diagnostica dei binari ferroviari. Il memorandum tra le associazioni agricole dei nostri Paesi, che contribuirà all’attuazione di moderni progetti agroalimentari durante la ripresa dell’Ucraina, nonché il memorandum tra la società VIBYLT e Ukrhydroenergo sulla cooperazione nella costruzione di centrali idroelettriche in Ucraina.
Saranno inoltre firmati memorandum tra l’Oblast di Kharkiv e la regione Emilia Romagna e tra l’Oblast di Kyiv e la Toscana. Questi sono anche memorandum importanti che dimostrano la cooperazione a livello delle nostre comunità. L’agenzia di credito all’esportazione dell’Italia è pronta a riprendere il lavoro con l’Ucraina ora. Anche questo è un segnale molto importante per il business italiano e per le aziende ucraine che hanno partner in Italia. Oltre alla linea di cinquecento milioni di euro, l’agenzia è pronta, secondo i nostri dati, a stanziare un altro miliardo di euro per sostenere il commercio e operazioni finanziarie, in particolare nel settore della sanità e delle infrastrutture. E questo è estremamente importante per l’Ucraina oggi.
Siamo grati per questo. L’istituto finanziario italiano di sviluppo SIMEST sosterrà gli investimenti delle imprese italiane, la ricostruzione dell’Ucraina attraverso gli strumenti dei crediti all’esportazione, finanziamenti agevolati e investimenti diretti in progetti di nuove produzioni in Ucraina nell’anno 2025. È un grande convegno, ma lo annuncerà la stessa presidente del Consiglio dei ministri. Tutti questi accordi creano un nuovo livello di partenariato e relazioni alleate tra Ucraina e Italia. Naturalmente, uno dei temi principali della nostra visita da discutere con i nostri partner italiani è la ricostruzione dell’Ucraina, che inizia già quest’anno.
Siamo uniti nella difesa e saremo uniti nella restaurazione. Nel 2023, l’Ucraina ha bisogno di oltre quattordici miliardi di dollari per una rapida ripresa. Questa è la quantità necessaria per soddisfare i bisogni più elementari delle persone, come un tetto sopra la testa, la luce, il caldo in inverno. Le nostre cinque priorità per quest’anno sono l’energia, l’edilizia abitativa, lo sminamento, i trasporti e le infrastrutture sociali critiche, nonché il ripristino dell’attività economica per le piccole e microimprese. Alle persone dovrebbe essere data l’opportunità di guadagnare denaro. Un numero enorme di posti di lavoro economici è andato perso. I paesi del G7 si stanno infatti unendo alla ripresa dell’Ucraina. E gli Stati Uniti hanno già stanziato 2,3 miliardi di dollari.
Naturalmente, ci aspettiamo un aiuto come quello dall’agenzia per un importo di un miliardo, che aiuterà l’Ucraina a ripristinare l’economia, a ripristinare le infrastrutture e ripristinare i bisogni umanitari e sociali di base della nostra gente. Ci aspettiamo inoltre che la conferenza italo-ucraino di oggi contribuisca al coinvolgimento attivo delle imprese italiane in progetti rilevanti. Li abbiamo preparati. Anche oggi siamo pronti a condurre un dialogo molto sostanziale con le imprese italiane su come il capitale aziendale possa essere coinvolto in progetti in Ucraina, e faremo del nostro meglio per facilitare questo. Invitiamo le imprese italiane a venire in Ucraina e realizzare progetti.
Separatamente ho ringraziato il Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché il governo italiano per aver costantemente sostenuto tutti i pacchetti di sanzioni dell’UE contro la Russia. Le sanzioni funzionano, dimostrano la loro efficacia. È importante non fermarsi a metà. Sono necessarie ulteriori restrizioni sanzionatorie, in particolare prezzi del petrolio, riduzione delle relazioni commerciali con la Russia, ritiro delle società europee dal mercato russo, sanzioni contro l’industria nucleare della Federazione Russa. E, naturalmente, ne abbiamo discusso anche con la signora Presidente del Consiglio dei ministri. Questo è il controllo delle sanzioni e delle cosiddette sanzioni ripetute e il rispetto delle restrizioni già introdotte. Abbiamo prestato particolare attenzione alle questioni dell’integrazione europea euro-atlantica dell’Ucraina, verso cui l’Italia, che ringraziamo, ha avuto un ruolo cardine.
ESTERI
Cooperazione russo-cinese, annunciata la firma di documenti bilaterali

Il 20 marzo 2023 il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita di Stato in Russia. Durante i colloqui verranno discusse questioni inerenti lo sviluppo del partenariato globale e della cooperazione strategica tra Russia e Cina. In agenda anche la cooperazione russo-cinese sulla scena internazionale. Da parte del Cremlino l’annuncio della firma di “importanti documenti bilaterali”.
ESTERI
Putin annuncia la creazione di nuove agenzie di sicurezza in Ucraina

Si è tenuta ieri la riunione del Servizio di Sicurezza Federale russo cui ha partecipato, oltre al presidente della Federazione, anche il direttore dei servizi di sicurezza Alexander Bortnikov. Vladimir Putin, ripercorrendo quanto rimane della “operazione militare speciale” in Ucraina, ha annunciato la “creazione di agenzie di sicurezza nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e nelle regioni di Zaporozhye e Kherson”. Annunciato anche un rafforzamento del contingente FSB nei territori di confine.
ESTERI
Ron DeSantis nomina una commissione per la gestione del parco di Walt Disney

Il governatore della Florida Ron DeSantis ieri ha firmato un disegno di legge per l’elezione di una commissione straordinaria per sovraintendere la gestione del parco di Walt Disney. Lo riporta Reuters. Il parco era interessato dal un sistema fiscale speciale abolito dallo stesso governatore repubblicano ad aprile dello scorso anno, ufficialmente per frenare l’erogazione di fondi pubblici verso le realtà che si dedicano ad attività di propaganda potenzialmente dannose per i minori. La questione, tuttavia, non si esaurisce con questo, come chiarito nell’ultimo provvedimento.
La commissione, formata da cinque supervisori, si occuperà infatti dei servizi municipali tradizionali, del decoro urbano e della manutenzione delle strade nella regione in cui opera Disney World. L’autorità potrà inoltre rimodulare i costi dei servizi di Disneyland per far sì che il Parco possa sanare i debiti accumulati con la pubblica amministrazione. “Un parco a tema – è stato il commento del governatore – non può avere un proprio governo ed essere trattato in maniera speciale rispetto a tutti gli altri parchi a tema. Riteniamo che non sia stata una buona politica”.