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POLITICA

L’imperativo di Di Stefano: le aziende pensino solo all’estero

Il sottosegretario agli Affari esteri strizza l’occhio ai “mercati emergenti” di Africa e Medio Oriente. Per le aziende nostrane pare che oltre all’estero in Patria non ci sia più nulla. E pace se piccoli e medi non potranno sostenere i costi dell’export in tempi di crisi indotta

L'imperativo di Di Stefano: le aziende pensino solo all'estero | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il sottosegretario agli Affari esteri Manlio Di Stefano (in alto, in un’immagine satirica) che già aveva salutato con favore la condivisione delle acque pescose con l’Africa settentrionale e la (sua) Sicilia su cui ha lavorato l’Arci Pesca mettendo in ginocchio migliaia di operatori del settore ittico, ha partecipato oggi a Roma all’assemblea nazionale delle cooperative italiane – settore Agroalimentare e della Pesca.

L’export, il privilegio per chi aderisce all’Alleanza. E gli altri?

Nell’ambito dell’incontro è stata sottolineata l’importanza dell’export per le imprese che aderiscono all’Alleanza delle cooperative italiane, con l’auspicio di un “maggior coordinamento tra gli attori istituzionali in sede di Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione”.

Internazionalizzazione: possibilità o imposizione?

“L’internazionalizzazione – ha detto Di Stefano – è una strada obbligata per le nostre imprese. Come governo ci impegneremo ad accrescere il numero delle imprese esportatrici, consolidando mercati maturi come Nord America ed Europa e sviluppando una strategia mirata per quelli emergenti, Asia (India, Giappone, Corea del Sud), Sud America, Paesi Mena e Africa”.

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Bilancio UE, Falcone (PPE-FI): “Più dubbi che certezze su fondi”

Bilancio UE, Falcone (PPE-FI): "Più dubbi che certezze su fondi" | Rec News

“Siamo per le riforme e per rendere più efficaci i finanziamenti UE, non ci piace però cambiare solo per il gusto di farlo. La proposta di Bilancio Ue sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-34 ci lascia infatti con più dubbi che certezze”.

“Non sono chiari i numeri sulle risorse che verranno investite su settori fondamentali come agricoltura, coesione, pesca, sebbene come PPE avessimo già lanciato diversi allarmi”. Lo dichiara il vice capo delegazione di Forza Italia nel Gruppo PPE, Marco Falcone, commentando la proposta di Bilancio presentato dalla Commissione Ue oggi a Bruxelles.

“Come avevamo sottolineato – aggiunge Falcone – il passaggio dai vecchi programmi di spesa ai nuovi Piani statali e regionali rischia di diluire in un grande calderone nazionale tutti quei fondi che, invece, dovrebbero mantenere distinte le proprie finalità”.

“Per altro verso, temiamo che vengano penalizzate anche le aree più fragili e meno sviluppate dell’Europa, come il Mezzogiorno e le isole d’Italia. Infine, la Commissione indica nuove fonti di entrata per quasi 60 miliardi, ma non è chiaro quanto queste risorse siano certe e se c’è già un accordo fra gli Stati membri”.

“Saremo impegnati in Parlamento come Gruppo PPE e Forza Italia a fare ordine in questa proposta mettendo al centro gli interessi delle famiglie e delle imprese europee che devono trovare nell’Europa un interlocutore serio e credibile”, conclude l’eurodeputato.

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POLITICA

Mulè, ‘Inps guida il welfare del futuro, investire sull’educazione generazionale è la priorità’

“Il XXIV Rapporto Annuale ci consegna la fotografia di un paese in movimento, grazie anche alla capacità dell’Inps di adattarsi ai tempi. Il welfare generativo fa sì che l’Inps possa guidare un cambiamento che interesserà sempre più le giovani generazioni.” Queste le parole di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati durante la presentazione del XXIV Rapporto Annuale dell’Inps a Montecitorio.

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POLITICA

Calderone, ‘Inps fornisce dati cruciali, al via web coach per accompagnare i giovani’

“L’Inps per noi è fondamentale e strategica, perché nel gestire le prestazioni fornisce dati e approfondimenti su la storia del Paese, l’evoluzione del lavoro e i bisogni delle persone. Il focus del ministero resta il lavoro, ma che sia “dignitoso, ben retribuito e sicuro”. Così Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla presentazione del XXIV Rapporto Annuale dell’Inps alla Camera dei deputati.

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Meloni politico con più fiducia ma cala il giudizio positivo sull’esecutivo: sondaggio YouTrend

(Adnkronos) –
Giorgia Meloni resta il politico in cui gli italiani ripongono maggiore fiducia ma cala il consenso per il governo. È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, diffuso oggi, mercoledì 16 luglio, dal canale all news.

Fratelli d’Italia si conferma il primo partito con intenzioni di voto al 28,1%, leggermente in flessione rispetto a un mese fa (-0,3%). Segue il Partito Democratico con il 22,1% (-0,1%) mentre sale al 12,7% il Movimento Cinque Stelle (+0,8%). Salgono anche Avs (+0,4%, 7,3%) e Azione (+0,4%, 3,6%), +Europa (2,1%, +0,1%) e Italia Viva (2%, +0,2%). Stabile Forza Italia all’8,9% mentre la Lega si attesta all’8,2% (-0,1%). Noi Moderati allo 0,3% (-0,1%). Altri partiti 4,7%, astenuti e indecisi al 41,6%

Continua la tendenza dei giudizi negativi per il governo guidato da Giorgia Meloni, che scende al 34% (-3%), mentre i giudizi negativi salgono al 62% (+2%). La fiducia cala o al più rimane stabile verso tutti. Rispetto alla rilevazione dello scorso 16 giugno, nel dettaglio, i leader in cui gli italiani ripongono maggiore fiducia sono: Giorgia Meloni al 34% (- 1%); Giuseppe Conte stabile al 27%; Antonio Tajani al 26% (-2%), Elly Schlein al 25% (-1%). Seguono stabili Matteo Salvini al 22%, Carlo Calenda al 16% e Matteo Renzi all’ 11%. La figura politica largamente più apprezzata rimane il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (60%), seppur registrando un calo del 3%.

Per quanto riguarda il giudizio sui mille giorni di governo Meloni, Matteo Salvini è il politico più impopolare: per quanto nessuno all’interno dell’elettorato leghista lo indichi come il “peggior” ministro, per tutti gli altri segmenti politici, sia di maggioranza che di opposizione, è quello che raccoglie più giudizi negativi (42%). Tra i più apprezzati, invece, oltre alla presidente del Consiglio (41%) e al ministro degli Esteri Antonio Tajani (16% ), spicca il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (17% fra chi esprime un’opinione), che viene considerato largamente il miglior membro del governo dalla maggioranza degli elettori delle opposizioni (18% spontanee tra il campo largo, 38% fra chi esprime un’opinione).

Bocciatura (11% giudizi positivi, 66% giudizi negativi) per il ministro del Turismo Daniela Santanchè: unico membro del governo il cui operato è giudicato negativamente anche dalla maggioranza (bocciata dal 51% degli elettori di centrodestra). I ministri con valutazioni più positive sono invece il ministro della Difesa Guido Crosetto (33% positivi, 39% negativi) e, nuovamente, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (33% positivi, 35% negativi). Dati migliori sia di Giorgia Meloni (34% positivi, ma 55% negativi) che di Antonio Tajani (30% positivi, 48% negativi).

L’inasprimento della legislazione sul femminicidio è il provvedimento più apprezzato (38%). Non lo è invece tra gli elettori di centrodestra, tra cui invece si colloca come quarto (34%), dietro l’eliminazione del reddito di cittadinanza (51%), seconda manovra più apprezzata in generale (29%) soprattutto dagli elettori di centrodestra (51%), contestualmente la quarta meno apprezzata in generale (21%) e la terza tra gli elettori delle opposizioni (33%), fortemente osteggiata dal movimento 5 Stelle in particolare (43%). Seguono l’inasprimento delle regole sull’immigrazione (41%) e sulle occupazioni e manifestazioni pubbliche (35%).

Il provvedimento per il Ponte Sullo Stretto è il peggiore in generale (36%), seguito dal Ddl Sicurezza che è in particolare causa di conflitto tra i due elettorati, rappresentando il secondo provvedimento più osteggiato dalle opposizioni (50%), in particolare da Pd (60%) e Avs (63%, tra questi è il peggior provvedimento in assoluto).

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