
Altro che esilio. Così Lucano si dà alla bella vita a due passi da Riace
Le frequenti cene al ristorante “semi-lussuoso”, trecento euro al giorno spesi nel bar che gli permette di gestire i rapporti con la stampa, l’auto costosa appena comprata al figlio e Lemlem fatta scortare in paese, dove abita di nuovo. La nuova vita dell’ex sindaco, reati a parte, non è così male
Si è allontanato da Riace ma non perché vittima di un esilio – come molti hanno irrealisticamente rilevato – ma per rifugiarsi in quel di Stignano e di Caulonia. E’ qui, in altri paesi dediti all’accoglienza o presunta tale, peraltro vicinissimi al borgo dei Bronzi, che Lucano attende l’ultimo mese che lo separa dalla prossima udienza del processo Xenia. Non lo fa facendo ammenda di quanto commesso o dedicandosi a noiosi mea culpa, ma godendosi l’estate e, sembrerebbe, una piccola parte di quanto accumulato. Sulla strana disponibilità di soldi liquidi di Lucano e dei suoi vicini e sulla sparizione del suo conto dopo un viaggio all’estero ci soffermiamo lungamente ne “I padroni di Riace“, il primo libro della collana RN Inchieste.
Novemila euro al mese per offrire il caffé agli amici
Quella del Lucano nullatenente, insomma, è un’altra delle favole che girano su Riace. Appena ieri è stato nuovamente “avvistato” in un frequentato bar di Caulonia, uno dei due approdi che ha scelto per ricucire i rapporti con amici e conoscenti tramite buone dosi di savoir faire, cioè spendendo per gli avventori del locale e per sé cifre che stando ai ben informati arrivano a toccare i trecento euro al giorno. Un modo, forse, per placare l’irrequietezza che da diverso tempo caratterizza i riacesi (su cui ora grava un debito milionario) e gli abitanti dell’hinterland reggino, che da Lucano si sono sentiti raggirati, traditi. E’ qui, in una sorta di veranda interna, che l’ex sindaco viene raggiunto dalle interviste, che continuano a essere frequenti.
Le notti brave al ristorante semi-lussuoso e l’Audi comprata al figlioccio
Secondo testimoni diretti non rinuncia, tra l’altro – lui che aveva l’abitudine di cenare nel ristorante di Città futura – alle cene fuori. Ha catturato la sua attenzione un locale che i testimoni oculari descrivono come “semi-lussuoso”, dove si reca abitualmente intorno alle 23 e dove fa le nottate. Assieme a lui, l’inseparabile Lemlem con figli al seguito, che viene riaccompagnata nel centro di Riace – dove abita di nuovo nonostante quanto rilevato dagli inquirenti sulla casa donata da un giudice – dai vicini del sindaco. Non si vive, del resto, di solo svago. Bisogna rendersi presentabili, soprattutto quando si ha un patrigno che parlando di accoglienza (senza però praticarla) è diventato famoso. E allora “papi” Lucano dopo aver coperto le spese universitarie della figlia con i soldi dello Stato, ha iniziato a pensare anche al maschietto acquisito di casa. Che, però, a causa dell’Audi nuova fiammante è diventato l’argomento più chiacchierato del paese. Motivo per cui sarebbe stato costretto a far sparire la costosa macchina, forse rintanata in garage in attesa di tempi migliori.
La fronda interna per spartirsi quanto accumulato
L’ira dei riacesi non è l’unico problema attuale di Lucano. C’è anche la fronda interna che si è venuta a creare tra i sodali del sistema Riace, i vicini della fondazione “E’ stato il vento” e tutti coloro i quali a vario titolo si sono arricchiti personalmente grazie all’accoglienza fasulla. E allora nelle ultime settimane è diventato tutto un “questo è mio” o “questo me lo tengo io”, uno spartirsi di chiavi, immobili e locali, rigorosamente al riparo dagli inquirenti bloccati dalla pausa estiva. Perché, se è vero che ad agosto le Procure si cristallizzano, è altrettanto palese che c’è chi, nel tentativo di conservare parte del maltolto, se ne approfitta.
PRIMO PIANO
Firmati quattro decreti sulla farina di insetti

Stretta annunciata sulle polveri dette “alimentari” derivate dagli insetti, che comunque continueranno a essere vendute nei supermercati italiani. Stando a quanto annunciato dal governo, i prodotti che le contengono dovranno però avere etichettature ben visibili in grado di mettere in guardia il consumatore, essere esposti in specifici scaffali lontani dall’altra merce ed essere oggetto di controlli periodici da parte dei NAS. Bandito l’impiego di polveri di insetti negli alimenti tipici della dieta mediterranea, come pane e pizza. E’ quanto è stato disposto con la firma congiunta – da parte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del ministro della Salute Orazio Schillaci e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – di quattro decreti che riguardano lo sfruttamento del grillo, della locusta migratoria, del verme della farina (Tenebrio molitor) e della larva gialla (Alphitobius diaperinus).
La firma segue le intese raggiunte ieri nel corso della Conferenza Stato-Regioni su quattro schemi di decreto che riguardano le indicazioni obbligatorie per l’immissione in commercio di “alimenti” contenenti polveri d’insetto.
“In Conferenza Stato-Regioni abbiamo dato l’intesa sul provvedimento ma abbiamo anche chiesto dei chiarimenti su diversi aspetti, in particolare un pronunciamento del Ministero della Salute sui rischi per i consumatori e quindi di prevedere il pieno coinvolgimento del Ministero della Salute nei decreti in fase di emissione. Inoltre, è stata segnalata la necessità di riportare in etichetta l’ingrediente anche se non presente al livello massimo previsto, ma anche quando presente in quantitativi inferiori, al fine di evitare l`utilizzazione indiscriminata e possibili frodi”. E’ quanto ha detto Federico Caner, coordinatore della commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (continua dopo gli annunci).
“Vigileremo con i Nas sul pieno rispetto delle disposizioni annunciate oggi, sia per quanto riguarda il divieto dell’utilizzo di farine di insetti in alimenti tipici della dieta mediterranea come pizza e pasta, sia per quanto riguarda la conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara. Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti deve e sapere che c’è un rischio di allergia“, ha sottolineato il ministro della Salute Orazio Schillaci.
PRIMO PIANO
Minori sottratti e affidi illeciti, udienza per un assessore e un’assistente sociale

Si è tenuta il 16 marzo a Mantova l’udienza in Camera di Consiglio che ha riguardato un assessore del Comune e un’assistente sociale. Entrambi sono accusati di aver avuto un ruolo in una vicenda di sottrazione di una minore. Iscritta nel registro degli indagati anche una terza figura, quella di una curatrice del minore. Dopo il trasferimento del giudice di ottobre di cui abbiamo dato conto, l’udienza slitta ora di altri sette mesi: è prevista per il 5 ottobre.
PRIMO PIANO
Gestione della pandemia, archiviazione per i componenti del governo Conte
Cestinate le denunce delle associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e sindacati

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato la posizione dell’ex premier Giuseppe Conte e degli ex Ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati relativamente alla gestione della pandemia. Lo rende noto l’Ansa.
POLITICA
Lollobrigida fa ammenda: “Piantedosi non si tocca”

“Piantedosi non si tocca”. Francesco Lollobrigida, cognato della Meloni, lo dice oggi dalle colonne del Tempo dopo la fuga di notizie dai palazzi che davano per buono un tentativo di sostituzione a opera della stessa premier. Uno spoiler che è costato una retromarcia immediata, e che ha costretto il ministro dell’Agricoltura a precisare la “fiducia” che ci sarebbe verso il ministro dell’Interno. “Il al suo posto? Lo escludo”, il suo commento.
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la verità”. Il cantautorato introspettivo
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Circolazione dei Beni Artistici, una conferenza fa il punto su investimenti e tutele
È stato il vento a portare tutti quei soldi, lui ha solo spalancato le braccia. Poi la divina provvidenza ha fatto il resto. A chi lo ha difeso a spada tratta senza avere contezza della realtà, delle indagini degli inquirenti dei capi di accusa corroborati da riscontri probatori, va il mio più sentito “andate a quel paese”
Siete abominevoli diffusori di fake news e infatti non avete le palle per firmarvi alcunché. Andreste sanzionati severamente.
“Gentile” Simona o chiunque tu sia realmente, abbiamo talmente tante palle, per riprendere il tuo francesismo, che sull’argomento la nostra responsabile ha perfino firmato un libro. Siamo liberi di utilizzare il nome della testata quando si tratta di un lavoro di squadra e non saremo “sanzionati severamente” per questo. Tanto più che a noi – a differenza di altri – piace stare nelle regole. Purtroppo, non si può dire lo stesso delle persone che difendi. Un cordiale saluto: ci piace mantenere l’educazione, a differenza di te che l’hai sostituita con una “democratica” e immotivata rabbia. 😉