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Una media di cinquecento chilometri al giorno, mesi costellati da picchi di 13 rifornimenti, “spese” che hanno toccato i 18mila euro all’anno per il solo carburante. Non succedeva in una metropoli trafficata, ma nella minuscola Riace ( 16,1 chilometri quadrati di superficie) ai tempi dell’amministrazione Lucano. Tra i suoi primati in termini di mala gestione della cosa pubblica, figura anche quello delineato dall’ampia relazione della Guardia di finanza e dalle intercettazioni, in particolare in quella del 13 settembre del 2017. Lucano si trova a Palazzo Pinnarò, sede degli uffici di Città Futura, assieme alla segretaria Cosimina Ierinò. I due cercano, come spesso accade nel corso dei momenti fotografati dagli inquirenti, di far quadrare i conti. L’ex sindaco di Riace nel corso della conversazione conferma sia i dubbi degli investigatori sulle false schede carburante, sia la manipolazione strumentale dei bilanci. “Lucano – scrivono le Fiamme gialle – dà disposizioni alla Ierinò di alterare gli importi della rendicontazione, decidendo arbitrariamente gli importi del consumo del carburante da inserire nella contabilità”.

L’intercettazione

Ierinò: perché non (incomprensibile) come pezze giustificative sennò per la benzina gli metto quelle che già abbiamo
Lucano: allora guarda qua…c’è la fattura di Jerry, ora vediamo quanto è, tu fai il calcolo che hai già fatto qua, qua l’avevi già messo il carburante?
Ierinò: si
Lucano: non c’è niente “spese di trasporto urbano ed extraurbano carburante zero”
Ierinò: ah, a luglio non ne abbiamo messo perché era metà mese
Lucano: ma metà luglio non ce l’hanno pagato?
Ierinò: no, no…ah si…
Lucano: quindi ci devono pagare metà luglio … solo quindici giorni a luglio
Ierinò: si, si, dal 14 in poi
Lucano: ma qua dice mese di luglio 2016 non dice 14…
Ierinò: si, è luglio ma è dal 14
Lucano: allora qua hai messo 500, 500, 500, 500, 500 … no mettine … hai messo 2.500 totale perché da luglio sono cinque mesi
Ierinò: la posso variare…
Lucano: non mi interessa che andiamo incontro ad incomprensione perché … tanto …
Ierinò: nel senso che ad agosto c’erano 40 persone …
Lucano: e mettici 700, agli altri (mesi ndr) metti 300, 200 … al mese di luglio metti così poi 200, 300, giusto così, hai capito?
Ierinò: a luglio non ho messo niente perché sono solo 15 giorni
Lucano: non importa, mettici 80 euro toh! … ad agosto …
Ierinò: ad agosto vedi che è alto, quando vedi il coso (l’importo) alto vuol dire che ci sono tante persone
Lucano: … altri 500 euro …
Ierinò: … settembre dovremmo spendere di più
Lucano: poi altri 500 euro, mettici 300 euro, qua mettici 280 euro, qua a dicembre mettici 170 euro. Fai il totale di questi mesi che ho segnato io 63 … poi Jerri mi ha detto che lui gli ha detto di fare una fattura per prestazioni di servizio a favore dei beneficiari progetto CAS Prefettura di Reggio Calabria 15 luglio – 31 luglio e 63

Le false schede carburante

Esaminando la rendicontazione Cas della Prefettura, gli investigatori si trovano davanti al curioso modo di Città futura (sodalizio fondato da Lucano e dall’ex moglie, di cui l’ex sindaco risulta presidente de facto) di gestire i presunti costi – altissimi – relativi al carburante. Lo stratagemma, in pratica, va in forza alla documentazione gonfiata relativa all’accoglienza, e avrebbe permesso nelle intenzioni di Lucano e sodali di accedere a quote più consistenti di fondi. Il rendiconto avveniva, inoltre, in barba al Dpr che disciplina l’acquisto di carburante, che va documentato in apposite schede.

Il Doblò che corre come un treno regionale

Le Fiamme gialle scandagliano i costi per il rifornimento del Fiat Doblò “documentati” da Città Futura nell’arco di tre anni, dal 2014 al 2016 e, calcoli alla mano, si imbattono in percorrenze medie da trasporto urbano. Pensare che il mezzo doveva servire all’associazione per muoversi nel (ristretto) perimetro del borgo reggino. Giugno del 2014 è il mese più infuocato: i “rifornimenti” contabilizzati sono tredici, alcuni in giorni vicini tra loro (10 e 11 giugno o 25 e 26 giugno). La spesa annuale dichiarata, sarà di 7.180 euro. Una cifra che non torna agli uomini della Guardia di finanza, che corrono a scorrere i dati di riferimento del Mef, a valutare il costo medio del carburante e, quindi, a giungere alla media giornaliera dei presunti chilometri percorsi. Con tale metodo riescono ad appurare che – per il solo 2014 – il gasolio che l’associazione di Riace dice di aver acquistato ammontasse a 4.459 litri, pari a 66.885 chilometri all’anno e a una media giornaliera di percorrenza di 183 chilometri.

Quasi 18mila euro di carburante e una media di 511 km al giorno

L’anno clou è tuttavia il 2015, quando l’importo relativo al carburante inserito nella documentazione Sprar posti ordinari, aggiuntivi e ultra aggiuntivi è pari a 17.500 euro. Si parla di 12.455 litri “acquistati”: avrebbero permesso di percorrere 186.825 chilometri, alla media di 511 chilometri al giorno. A titolo di esempio, la distanza tra Cosenza e Roma, stando ai dati forniti da Google Maps, è pari a 520 chilometri. La Riace di 16 chilometri quadrati, in pratica Lucano e amici avrebbero potuto girarla in lungo e il largo 32 volte e mezzo al giorno. Altri 9.705 euro, sono stati spesi nel 2016: l’ammontare del danno fotografato dai militari è pari ad altri 16.902 euro, che si aggiungono ai milioni distratti per l’accoglienza fantasma.

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Direttore e Founder di Rec News, Giornalista. Inizia a scrivere nel 2010 per la versione cartacea dell'attuale Quotidiano del Sud. Presso la testata ottiene l'abilitazione per iscriversi all'Albo nazionale dei giornalisti, che avviene nel 2013. Dal 2015 è giornalista praticante. Ha firmato diverse inchieste per quotidiani, siti e settimanali sulla sanità calabrese, sulle ambiguità dell'Ordine dei giornalisti, sul sistema Riace, sui rapporti tra imprenditoria e Vaticano, sulle malattie professionali e sulle correlazioni tra determinati fattori ambientali e l'incidenza di particolari patologie. Più di recente, sull'affare Coronavirus e su "Milano come Bibbiano". Tra gli intervistati Gunter Pauli, Vittorio Sgarbi, Armando Siri, Gianmarco Centinaio, Michela Marzano, Antonello Caporale, Vito Crimi, Daniela Santanché. Premio Comunical 2014. Autrice de "I padroni di Riace - Storie di un sistema che ha messo in crisi le casse dello Stato". Sito: www.zairabartucca.it

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato

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Abbandono scolastico, audizione presso la settima commissione del Senato | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il testo dell’audizione presso la 7° Commissione del Senato che si è tenuta il 9 maggio su contrasto a povertà educativa, abbandono e dispersione scolastica

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D’Alema con la Bicamerale

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Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il tentativo del governo Meloni di superare l’assetto istituzionale attuale è solo l’ultimo in ordine di tempo (come spiega il professore Musacchio in un’interessante analisi pubblicata su Rec News), ma tanti ne sono stati fatti dalla cosiddetta Seconda Repubblica in poi. Farà riflettere senz’altro gli elettori di centrodestra come uno dei primi esponenti politici a volere un premierato sia stato l’ex leader della sinistra Massimo D’Alema, tesserato del PCI nel 1968 e tra i padri fondatori del Partito democratico della sinistra.

Premierato, oggi Meloni chiede le stesse cose che voleva ottenere D'Alema con la Bicamerale del '97 | Rec News dir. Zaira Bartucca

Sua l’idea – come molti ricorderanno – di instaurare nel 1997 una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, formata da 70 parlamentari. L’obiettivo era sempre lo stesso, e cioè accentrare ancora più poteri nelle mani del presidente del Consiglio, chiamato – tra le altre cose – a nominare e revocare i ministri a suo piacimento. L’esito della Bicamerale fu tutt’altro che scontato: i democratici di sinistra di D’Alema votarono ovviamente a favore, mentre i berlusconiani – oggi incarnati da Tajani e più vicini al premierato – votarono assieme alla Lega Nord a favore del semipresidenzialismo, come testimonia un articolo dell’epoca (in basso).

“L’Unità” del 05/06/1997

I lavori della Commissione si interruppero bruscamente un anno dopo, nel 1998, perché i partiti non riuscirono a trovare una quadra e perché le manovre di palazzo risultavano incomprensibili per l’elettorato. Un copione che potrebbe ripetersi anche stavolta.

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane

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Istat, a picco i consumi delle famiglie italiane | Rec News dir. Zaira Bartucca

Forte calo della spesa delle famiglie. Lo registra Istat nella nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio appena pubblicata. “Lo scenario internazionale – rileva l’Istituto Nazionale di Statistica – resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto. Il Pil italiano, nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte”. In basso il report integrale

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese

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TSO a una 54enne, ci scrive il sindaco di San Giuliano Milanese | Rec News dir. Zaira Bartucca

Negli scorsi giorni abbiamo pubblicato una segnalazione da San Donato Milanese da parte di una signora – Anna M. – che riferiva di “quattro TSO ingiusti” a cui sarebbe stata sottoposta la sorella. In quel contesto ci siamo appellati ai colleghi giornalisti e alle associazioni di settore che avessero voluto occuparsi del caso, registrando la totale assenza da parte degli uni e degli altri. Ci è però giunta una risposta dal sindaco di San Giuliano Milanese, che pubblichiamo per completezza di informazione.

“La funzione svolta dal sindaco in materia di TSO e ASO, si riconduce al ruolo svolto quale autorità sanitaria locale, come previsto dalle norme vigenti (Legge n.180 e Legge n.833 del 1978). Il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e l’Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO), rappresentano atti di carattere eccezionale rispetto alla generalità dei trattamenti sanitari volontari. Infatti il superamento dell’obbligo del consenso cosciente ed informato, avviene per tutelare la salute del paziente in quanto bene ed interesse della collettività, oltre che del soggetto stesso. Per tali ragioni i suddetti trattamenti sono due strumenti cautelari che richiedono una proposta da parte di medici competenti, condizione necessaria per la predisposizione dell’ordinanza da parte del sindaco quale autorità sanitaria locale. Cordiali Saluti”.

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