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Il governo Conte gode dell’attenzione dei mass media, ma solo quando c’è da criticarlo. E’ quello che si desume a leggere tra le righe del testo che il Premier Giuseppe Conte ha inviato al quotidiano La Repubblica. Non una lettera qualunque – di opinione – ma il modo per sopperire a una mancanza vistosa cui sarebbe incorso il quotidiano del Gruppo Gedi. Non è la prima volta che Conte decide di bypassare la stampa ufficiale: è accaduto negli scorsi mesi con la lunga missiva che ha riguardato il ponte Morandi e le responsabilità di Autostrade e Benetton, che non avevano trovato spazio nei tg e nel resto della stampa commerciale. Adesso, la lettera sul Piano per la sicurezza. Eccone il testo reso noto sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Caro direttore, due giorni fa a Palazzo Chigi ho presentato il Piano nazionale per la sicurezza del territorio, insieme ai ministri dell’Ambiente Costa, per il Sud Lezzi e dell’Agricoltura Centinaio. Si tratta del più grande piano di messa in sicurezza, lotta al dissesto idrogeologico e prevenzione del nostro Paese, che per la prima volta “mette a sistema”, riportando a unità, una miriade di norme, interventi e risorse che fino ad oggi risultavano sparse. Abbiamo voluto chiamarlo ProteggItalia, perché lo consideriamo una vera e propria “terapia del nostro territorio”. 

È un Piano che si regge su quattro pilastri: emergenza, prevenzione, manutenzione, semplificazione e rafforzamento della governance. Contiene un cospicuo finanziamento da 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021. Di queste risorse, 3,1 miliardi andranno a beneficio di sedici Regioni e delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano per le quali è stato decretato lo stato di emergenza a causa del maltempo dell’ottobre e novembre scorsi.

Saranno spesi per progetti immediatamente cantierabili già nel corso di quest’anno. Sono somme che nel corso della negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto a titolo di flessibilità e che quindi non verranno computate nel rapporto deficit/Pil. Queste somme ci consentiranno di intervenire su un territorio fragile, che ci ha fatto spesso piangere vittime per frane e alluvioni. A ogni tragedia o catastrofe abbiamo, commossi, invocato più sicurezza e più prevenzione, condannando la logica “emergenziale”, che interveniva a porre rimedi, senza alcuna misura di prevenzione.

In queste occasioni si è sempre invocato un cambio di passo: lo hanno preteso i cittadini e anche i giornali, tra i quali il Suo. Il Piano ProteggItalia rappresenta questa “svolta” a lungo auspicata. Ma non c’è solo questo. Il Piano risponde anche alla necessità più volte richiamata proprio dal Suo giornale di nuovi investimenti per rilanciare l’economia italiana. 
Tutela dell’ambiente e delle infrastrutture, ma anche cantieri aperti per la prima vera grande opera pubblica di cui ha bisogno il Paese. 

Le Regioni ci chiedono di essere aiutate a progettare e a spendere bene le risorse. Questo Piano, insieme alle strutture Strategia Italia e Investitalia, già istituite, e alla Centrale di progettazione in corso di istituzione servono proprio a questo: a sostenere Regioni ed enti locali, rilanciando l’economia diretta e indiretta da Nord a Sud.

Le scrivo per segnalare questo intervento ai lettori, che ieri, leggendo il Suo giornale (a dire il vero, non è stato il solo), non hanno avuto alcuna notizia su questo Piano. Scrivendo questa lettera confido di rendere un utile servizio, in particolare, ai lettori di Repubblica che vivono e lavorano nelle Regioni colpite dal maltempo nell’autunno scorso, perché possano apprendere che è in atto una ripartizione di fondi destinati al risarcimento e alla ricostruzione anche delle loro abitazioni e capannoni danneggiati dal maltempo.

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POLITICA

Piantedosi a Brdo
per la trilaterale
con Slovenia e Croazia

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Un protocollo d'intesa per la valorizzazione dei beni confiscati | Rec News dir. Zaira Bartucca

Giovedì 21 Marzo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si recherà a Brdo, in Slovenia, su invito del Ministro dell’Interno Sloveno Bostjan Poklukar, per partecipare alla riunione trilaterale insieme all’omologo croato Davor Bozinovic. Alla fine dei lavori i tre Ministri dell’Interno terranno una conferenza stampa congiunta al Brdo Congress Centre di Kranj. Il Ministro Piantedosi il giorno successivo parteciperà anche ai lavori del “Forum of the Brdo Process” con i Paesi dei Balcani occidentali.

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POLITICA

Meno male che c’è Giorgia. L’Italia è il Paese che concede più cittadinanze agli stranieri

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Meno male che c'è Giorgia. L'Italia è il Paese che concede più cittadinanze agli stranieri | Rec News dir. Zaira Bartucca

Il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida a marzo dello scorso anno era stato chiaro: “In Italia – aveva detto – entreranno 500mila migranti”. Una promessa – una delle poche – che Fratelli di Flussi ha mantenuto egregiamente, come dimostra il rapporto recentemente pubblicato da Eurostat. E’ infatti proprio con l’insediarsi del governo meloniano che gli sbarchi hanno subìto un’impennata, quasi che la premier avesse deciso di rubare qualche triste primato ai governi a trazione sinistra.

In effetti è quello che ha fatto, se si pensa che nel 2022 – dicono gli ultimi dati Eurostat pubblicati – gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati in totale 213.716. Il l 76% in più rispetto al 2021, quando la cittadinanza era stata concessa a 121.457 soggetti. Un segmento non poi tanto variegato se si pensa che è costituito in prevalenza da albanesi (38mila persone), marocchini (31mila) e rumeni (16mila).

La nuova linea della Meloni premiata dagli organismi che contano

Non stupisce, allora, che la nuova linea della Meloni venga costantemente vezzeggiata dai Think tank che contano. E che arrivi, addirittura, a ricevere premi come il Global Citizen Award, il premio atlantista di stanza a Washington che “celebra individui unici che incarnano la cittadinanza globale”. Altro che porti chiusi e invasioni, i (vecchi) termini da campagna elettorale con cui la global lady ha fatto incetta di voti a destra per poi cambiare, una volta diventata premier, completamente registro. Fa riflette che, prima della Meloni, il Global Citizen Award sia stato dato a personaggi come Mario Draghi e Volodymyr Zelensky.

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ESTERI

Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna

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Scandali, presunti decessi, arrivi e partenze. Il lavorìo per far cadere la Monarchia in Gran Bretagna | Rec News dir. Zaira Bartucca

E’ un brutto momento per la corona britannica. E, si direbbe, nulla è casuale. L’elezione di Carlo III ha dato il “la” – oltre che a un regno a guida maschile – alle mire di chi non vede di buon occhio la monarchia. E’ infatti con Carlo – sovrano flemmatico e poco carismatico – che si stanno di giorno in giorno moltiplicando le manifestazioni di chi chiede – a torto o a ragione – una nuova forma di governo per la Gran Bretagna.

Un modo per farle pagare l’uscita dall’Europa? O la conseguenza prevedibile della scomparsa di Elisabetta II? Non si sa ma quel che è certo è che anche a quelle latitudini i burattinai si stanno dando un gran da fare. Pianificando e diramando un comunicato clamoroso dietro l’altro, poi ripresi a ruota dai social: la malattia di Carlo, il ritorno a Corte dell’amico di Epstein Andrea e, adesso, perfino il decesso di Kate Middleton.

Quanto ci sia di vero è difficile saperlo. Quel che è certo è che l’obiettivo delle fughe di notizie – vere o presunte tali – è quello di restituire l’immagine di un regno debole, che si smantella ogni giorno di più a colpi di esternazioni tutt’altro che casuali.

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POLITICA

Europee, è bagarre sulla raccolta firme

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Europee, è bagarre sulla raccolta firme | Rec News dir. Zaira Bartucca

“Abbiamo inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedere il suo intervento istituzionale per fermare le norme liberticide contenute nella conversione in legge del decreto elettorale. Ci riferiamo all’emendamento, fatto approvare da Fratelli d’Italia, che restringe drasticamente le esenzioni dall’obbligo di raccogliere le firme per presentare nuove liste elettorali”. E’ quanto ha dichiarato Gianni Alemanno, Segretario nazionale del Movimento Indipendenza.

“Questo emendamento è chiaramente anticostituzionale perché modifica le regole del gioco a partita aperta, quando mancano solo 45 giorni (dei sei mesi previsti) al termine della raccolta delle firme per il deposito delle liste elettorale. In questo modo non solo si privano le nuove liste delle esenzioni previste da una consolidata legislazione, ma gli si impedisce di organizzarsi per raccogliere l’abnorme numero di firme necessarie per presentarsi alle elezioni europee se non si è già presenti nei parlamenti nazionale o europeo”.

“Questo numero di firme, invero – ha proseguito Alemanno – è stato dimezzato da 150.000 a 75.000 da un altro emendamento approvato successivamente, ma sempre troppo tardi per permettere alle nuove formazioni politiche di organizzarsi per la sottoscrizione”. Non a caso una recente Raccomandazione europea (n. 2829/2023 del 20/12/2023) sancisce che gli “elementi fondamentali della legge elettorale non dovrebbero poter essere modificati
a meno di un anno dalle elezioni” sia per garantire il rispetto delle regole democratiche che
per contrastare il fenomeno dell’astensionismo
“.

“L’emendamento inserito nel decreto elettorale è un vero e proprio attacco alla democrazia
che cerca di impedire l’accesso al gioco elettorale di nuove formazioni politiche, proprio in
un momento in cui il tasso di astensionismo in Italia ha raggiunto punte elevatissime e
preoccupanti. Per questo ci sono tutti gli estremi per un intervento correttivo del Capo dello
Stato, che è l’unica istituzione titolata ad un intervento preventivo per evitare di promulgare
norme di legge chiaramente contrarie al Dettato costituzionale”
, le parole di Alemanno.

La lettera al Presidente della Repubblica è stata inviata ieri con le firme di
Gianni Alemanno, del coordinatore calabrese di Indipendenza Franco Bevilacqua, del presidente del movimento Massimo Arlechino, di Michele Geraci e degli ex parlamentari Marcello Taglialatela, Fabio Granata, Michele Rallo e di Maria Grazia Martinelli.

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