Lo studio del Cep, il Centro per le politiche europee: “In nessun altro Paese la moneta unica ha causato una così grande perdita di prosperità”
L’Italia è il Paese che in venti anni si è fatto terra bruciata intorno dall’introduzione della moneta unica. Lo dice uno studio del Cep, il Centro per le politiche europee, che chiarisce quali paesi abbiano tratto vantaggio dalle politiche dell’Eurozona e chi, al contrario, sia rimasto fanalino di coda perdendoci anziché guadagnandoci.
Trend positivo è considerato quello dell’Alemagna e dei Paesi Bassi. La prima conta su un impatto (medio) positivo per abitante di 23.116 euro, i secondi di 21.003 euro. La Grecia per il report è ferma a un +190 euro. Un dato abbastanza “formale”, considerato l’impatto reale delle politiche di austerity.
L’Italia invece, letteralmente, arranca. Scrive il Cep: “Dall’introduzione dell’euro, le perdite sono ammontate a 4.300 miliardi di euro, pari a 73.605 euro per abitante. Ciò è dovuto al fatto che il Pil pro capite Dell’Italia è stagnato dall’introduzione dell’euro”.

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