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Autismo causato dai vaccini? La questione è controversa, oltre che molto dibattuta. Nel 2015 a gettare maggiore luce sull’argomento ci ha pensato la biologa molecolare Theresa Deisher. Il suo studio, tuttavia – Epidemiologic and Molecular Relationship Between Vaccine Manufacture and Autism Spectrum Disorder Prevalence – in Italia è passato sotto silenzio. Appena quattro anni fa, infatti, le possibilità di sensibilizzare sull’argomento, in tempi di burioni-pensiero, erano davvero scarse.

Le denunce dei cosiddetti “no-vax”

Diversi rimangono i pregiudizi da abbattere sull’argomento. Per esempio quelli che riguardano tanti genitori che non sono contrari a prescindere con le vaccinazioni, ma che chiedono solo libertà di scelta e dosaggi più responsabili. Persone etichettate in maniera approssimativa come “no-vax” da chi non vuole soffermarsi più di tanto sul fatto che il lavoro di tanti genitori coraggiosi (che non coincidono con quelli che si auto-censurano, partecipano a infiniti parlatoi o vanno alla spasmodica ricerca di indennizzi) ha fatto tanto. Altrettanto ha fatto il lavoro serio e puntuale di diversi medici, che hanno rischiato o subìto l’epurazione da un Ordine dei medici sempre più politicizzato.

Gli studi della Bolgan

In Italia tra i medici esperti sull’argomento c’è la dottoressa Loretta Bolgan, che da oltre quindici anni si occupa di consulenze scientifiche sui danni da vaccino, spiegando quali componenti farmaceutici possano aver danneggiato un paziente. Forte dell’esperienza maturata al Massachussetts General Hospital di Boston (dove ha svolto manipolazioni genetiche di virus e studi sulla cancerogenesi), di recente si è anche interessata allo studio della Deisher. E’ interessante un’intervista che ha rilasciato al giornale dell’Ordine dei Biologi, di cui riportiamo degli estratti.

Secondo lei i vaccini servono?
“Lo scopo per cui vengono prodotti i vaccini è per stimolare l’organismo alla produzione di anticorpi protettivi nei confronti di malattie infettive gravemente invalidanti, per le quali non esistono cure efficaci. Per capire se i vaccini servono, bisogna verificare se realmente sono in grado di proteggere la persona dalle malattie per le quali si vaccina, cioè se sono efficaci. Possiamo dire che i vaccini più efficaci sono quelli che hanno all’interno i virus attenutati, mentre quelli inattivati presentano più problemi di efficacia, motivo per cui è necessario l’uso di adiuvanti; tutti i vaccini necessitano di più richiami perché la risposta immunitaria tende a diminuire nel tempo”.


“Valutare rischi e benefici. Vaccinarsi non evita il contagio all’estero”
“Tuttavia, l’efficacia non è il solo fattore da prendere in considerazione per valutare se il vaccino serve, in quanto bisogna analizzare anche l’incidenza delle malattie per le quali si vaccina e il rischio di reazioni avverse. In Italia, ad esempio, a mio avviso le vaccinazioni contro malattie ormai debellate da tempo non hanno più motivo di essere fatte, e quelle contro malattie per le quali sono possibili cure o hanno un rischio molto basso di conseguenze gravemente invalidanti, sarebbero da utilizzare solo in caso di epidemie molto estese, dopo però un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio di reazioni avverse. Tra l’altro è bene precisare che i virus vaccinali sono delle popolazioni di virus mutanti, per cui vaccinarsi in Italia contro una malattia non impedisce il contagio in un Paese estero, dove il virus può presentare caratteristiche diverse”.

E sulla sicurezza? Quali sono le possibili reazioni avverse da vaccino?
«Per poter rispondere a queste domande bisogna analizzare due aspetti. Il primo riguarda le modalità con cui si effettuano gli studi sulla sicurezza. Il secondo, invece, è capire se le sostanze contenute nelle dosi vaccinali portano con sé problemi di sicurezza. Su questo secondo punto abbiamo già delle risposte, perché diversi studi ci confermano la tossicità di alcuni componenti dei vaccini. Un punto critico nella produzione dei vaccini è che alcuni tipi di contaminanti e residui di lavorazione potenzialmente pericolosi non vengono testati nel prodotto finale, poiché l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, consente alle aziende produttrici di analizzare i componenti del vaccino nelle prime fasi della produzione.

“Poche le possibilità di scoprire mutazioni e alterazioni”
Eventuali alterazioni o mutazioni potenzialmente pericolose che potrebbero così presentarsi nel prodotto confezionato, hanno meno probabilità di essere scoperte. In più, per quanto riguarda gli studi di sicurezza, l’Agenzia consente che il monitoraggio attivo delle reazioni avverse conseguenti alla pratica vaccinale, venga effettuato soltanto nei primi giorni successivi all’inoculazione. In realtà una reazione avversa, soprattutto di tipo autoimmunitario, può manifestarsi in tempi estremamente più lunghi rispetto al periodo in cui vengono registrate le reazioni acute delle prime ore o i primi giorni dopo la vaccinazione. Per questo, il nesso di causalità tra vaccini e patologie diventa difficilmente dimostrabile, data l’inadeguatezza dei tempi di monitoraggio stabiliti».

Cosa contengono i vaccini?
«I vaccini contengono innanzitutto uno o più principi attivi, gli antigeni, che possono essere costituiti da un virus, un batterio o una frazione del virus o del batterio, opportunamente modificati in modo da stimolare il sistema immunitario, senza causare la malattia. Tra gli eccipienti troviamo i conservanti e l’adiuvante, che si inserisce in particolare nei vaccini inattivati o costituiti da frazioni di antigene, con la funzione di causare un’infammazione locale in grado di attivare la risposta immunitaria. Senza l’adiuvante il vaccino è totalmente inefficace, tra quelli in commercio il più utilizzato è l’alluminio. È importante ricordare che la risposta immunitaria si ha a partire da una certa età, poiché un neonato alla nascita o a tre mesi non ha alcuna capacità di produrre anticorpi a causa dell’immaturità del sistema immunitario, per cui vaccinare nella primissima infanzia non ha alcun senso per la copertura che si vuole ottenere».

E voi cos’altro avete trovato?
«Grazie al Corvelva, il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle
Vaccinazioni, è stato possibile finanziare e commissionare a un laboratorio qualifcato per l’analisi del materiale genetico mediante sequenziamento con una tecnologia innovativa, l’analisi di sette vaccini attualmente in commercio. Tra questi, nel vaccino Priorix Tetra, il quadrivalente contro
morbillo, parotite, rosolia e varicella, è stata individuata la presenza di quantità di materiale genetico estraneo, in particolare umano, che non si possono definire residue. Abbiamo quindi chiesto all’Ema quali siano le conseguenze sulla salute umana legate alla presenza di questo Dna nelle dosi vaccinali.

“Con i vaccini iniettiamo materiale genetico estraneo nell’organismo”
“Questo ha risposto di essere già a conoscenza della presenza di tali impurezze e che gli studi in loro possesso ne assicurano l’innocuità e la non pericolosità. Pertanto non è necessario stabilirne un limite massimo tollerato. Studi recenti condotti dalla dottoressa Deisher, biologa molecolare di fama mondiale, hanno invece dimostrato come il Dna fetale presente nei vaccini attenuati possa portare a delle ricombinazioni con il materiale genetico del soggetto vaccinato, rendendolo più soggetto a cancerogenesi e a patologie autoimmuni. Questo è un paradosso: non mangiamo mais geneticamente modificato a causa dei potenziali rischi per la salute, ma iniettiamo materiale genetico estraneo al nostro corpo all’interno del nostro organismo».

E per l’alluminio esiste una dose limite tollerata?
«Va tenuto presente che la quantità di alluminio contenuta nei vaccini è quella ritenuta efficace per l’azione adiuvante, non la quantità sicura. Tra l’altro, la dose massima tollerata per i vaccini, non è ancora stata regolamentata, in quanto le linee guida internazionali fanno riferimento all’ingestione per via orale giornaliera continuativa di alluminio presente come contaminante negli alimenti, ma non tengono conto che l’assorbimento dell’alluminio in seguito all’ingestione o all’inoculazione è completamente diverso, così come sono diverse le possibili reazioni avverse e la conseguente pericolosità. Con l’inoculazione, infatti, le cellule del sistema immunitario inglobano l’alluminio e lo trasportano in tutti i distretti del nostro corpo, compreso il cervello. Con l’ingestione la sostanza viene espulsa quasi completamente dall’organismo».

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Prove scritte concorso insegnanti, i primi dati del ministero

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Prove scritte concorso insegnanti, i primi dati del ministero | Rec News dir. Zaira Bartucca
Comunicato stampa

Si sono concluse le prove scritte del concorso per la Scuola dell’Infanzia e per la Primaria e stanno procedendo quelle per la Secondaria. I posti messi a bando complessivamente sono 44.654. Si sono svolti lunedì 11 (sessione mattutina e pomeridiana) e martedì 12 marzo (sessione mattutina) i tre turni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 15.340 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola dell’infanzia e nella Scuola primaria.

Mercoledì 13 e giovedì 14 marzo si sono svolte le prime quattro delle dieci sessioni di prove scritte del concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 29.314 docenti, su posti comuni e di sostegno, nella Scuola secondaria di I e II grado. I candidati presenti alle tre sessioni per la Scuola dell’infanzia e per la Primaria sono stati 55.676, dei quali 44.615 sono stati ammessi alla prova orale. I candidati presenti ai primi quattro turni per la Secondaria di I e II grado sono stati 130.252, dei quali 113.543 sono stati ammessi alla prova orale.

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Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un’inchiesta per presunte negligenze

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Bimbo nato morto a Palermo, la Procura apre un'inchiesta per presunte negligenze

È stata aperta un’inchiesta sulla tragedia avvenuta la notte del 5 novembre all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, dove un bimbo è nato morto. I genitori hanno presentato una denuncia ai Carabinieri e la Procura indaga sull’accaduto. Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Codici, che ha deciso di presentare un esposto.

“Di fronte al dramma che si è consumato è doveroso fare chiarezza”, afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici. “Stando alla denuncia della famiglia, ci sarebbero state delle gravi lacune negli ultimi controlli. Come associazione siamo impegnati da anni in battaglie legali contro la malasanità. Non possiamo dire se quanto accaduto a Palermo sia l’ennesimo caso, di sicuro bisogna fare chiarezza e giustizia, nel caso dovessero emergere mancanze o errori”.

“Dalle ricostruzioni fornite dai parenti – prosegue la nota inviata dall’associazione – emerge, in particolare, il comportamento di un’ostetrica, che avrebbe deciso di non effettuare il tracciato la notte della tragedia, somministrando soltanto una medicina prescritta nei giorni precedenti. Un farmaco che sarebbe stato indicato pochi giorni prima al momento del ricovero in ospedale, dove la donna si era recata per una visita di controllo e dove sarebbe stato deciso di indurre il parto data l’alterazione della pressione sanguigna ed essendo alla 38esima settimana”.

“La sera del 5 novembre, stando sempre a quanto denunciato dalla famiglia, il tracciato era regolare e la donna sarebbe stata invitata dall’ostetrica smontante a presentarsi in sala travaglio per un nuovo tracciato e la somministrazione del farmaco. Come detto, la nuova ostetrica di turno non avrebbe effettuato il tracciato, ritenendo che non ce ne fosse bisogno. Nel giro di poche ore, però, la situazione sarebbe precipitata, fino al taglio cesareo d’emergenza intorno alle 23.30 ed il bimbo che è nato morto. Una gravidanza normale finita in tragedia. Alla magistratura il compito di fare chiarezza”, concludono dall’associazione.

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Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: “Rispettare norme in vigore”

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Assicurazioni RC Auto e clausole vessatorie, Codici: "Rispettare norme in vigore" | Rec News dir. Zaira Bartucca

Nei contratti Rc Auto sarebbero presenti clausole vessatorie che violano le norme sulla concorrenza. È il motivo dell’azione legale congiunta promossa dalle associazioni dei consumatori, a cui partecipa anche Codici, che ha portato alla presentazione di numerosi esposti all’Antitrust per segnalare il comportamento ritenuto scorretto di diverse compagnie di assicurazioni.

“Alcune importanti società – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – applicano ai clienti clausole vessatorie in merito alla riparazione danni dei veicoli. Il tutto in piena violazione delle norme vigenti, che vietano alle compagnie di imporre agli assicurati gli operatori a cui rivolgersi per gli interventi sulle auto. Questa vicenda, a nostro avviso, è emblematica del potere delle lobbies. Hanno un’influenza enorme, che purtroppo esercitano in maniera negativa.

Le lobbies danneggiano l’interesse pubblico e gli interessi dei cittadini. È una realtà che non può più essere ignorata, ma che anzi deve essere presa in considerazione ed affrontata. Tornando alla vicenda delle assicurazioni e delle clausole vessatorie, la legge sulla Concorrenza del 2017 all’articolo 1 comma 9 prevede ‘per l’assicurato la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di riparazione di propria fiducia’. Le compagnie assicurative, tuttavia, anche attraverso le reti agenziali e peritali, richiamando clausole contrattuali illegittime, condizionano pesantemente i danneggiati nella scelta del riparatore, indicando le carrozzerie presso cui eseguire obbligatoriamente gli interventi e limitando così la libertà del consumatore ed il suo diritto ad ottenere una riparazione a regola d’arte.

Una prassi vessatoria, contraria al quadro normativo comunitario in tema di concorrenza (articolo 101 TFUE), ed in piena violazione sia dell’articolo 16 della Carta Diritti Fondamentali UE sulla libertà d’impresa, sia dell’articolo 41 della Costituzione che tutela il diritto alla libera iniziativa privata. Dicevamo prima del potere delle lobbies. Ebbene, proprio in questi giorni alcuni emendamenti bipartisan al Ddl Concorrenza hanno tentato di bloccare tale pratica illegale, ma la lobby delle assicurazioni è riuscita ad ottenerne lo stop in sede parlamentare. Il tutto, è evidente, ai danni dei consumatori. Non è più possibile subire situazioni del genere. Per questo, oltre agli esposti all’Antitrust, siamo intenzionati anche a presentare al Governo ed al Parlamento una proposta condivisa affinché nel Ddl Concorrenza sia rafforzata la protezione dei diritti degli assicurati sancita nel 2017”.

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Diplomifici, parte l’indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori

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Diplomifici, parte l'indagine ispettiva del MIM. Reclutati 146 ispettori | Rec News dir. Zaira Bartucca
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In merito all’indagine di Tuttoscuola sul fenomeno dei “diplomifici” dal titolo «Maturità: boom dei diplomi facili», il Ministero dell’Istruzione e del Merito avvierà una indagine ispettiva. Nel frattempo, sarà bandito a breve un concorso per il reclutamento di 146 ispettori che porterà a saturare l’organico attuale (190 Posti). “Sotto il profilo normativo – fa sapere il MIM – verranno valutati alcuni correttivi che diano più strumenti in sede ispettiva per verificare la sussistenza dei requisiti per la parità. Si sta anche lavorando per inserire nella legge di Bilancio risorse idonee per incrementare ulteriormente l’organico dei dirigenti tecnici”.

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