
Euro e Italexit, ecco spiegato il passo indietro della Lega
“Vogliamo cambiare l’Europa dall’interno, non abbiamo nessuna idea di Brexit all’italiana in testa. La Lega sta cercando di dare vita a un “Rinascimento Europeo“, e ridare vita a un sogno che si è spezzato. Non vogliamo uscire da niente, vogliamo cambiare le regole di questa Europa dall’interno. È come un’assemblea di condominio dove l’amministratore fa il furbetto: non sfascio il condominio, ma cambio chi lo dirige”.

E’ un Salvini inedito quello dell’ultima settimana. Che ha ormai dimenticato le sortite da eurodeputato e anche quelle sulla necessità di uscire dall’Euro per intraprendere la salvifica via della moneta unica (in basso, i video). Le stesse che, tra l’altro, avevano inaugurato la nascita del governo Conte. Sempre negli ultimi giorni gli fa, a sorpresa, il paio uno degli euroscettici di partito, quel Claudio Borghi che nei riguardi dell’Europa ha sempre inviato commenti al vetriolo, e che il 9 dicembre dal suo profilo Twitter parlava così: “Ma secondo voi, non avendo per noti motivi nel contratto di governo per l’Italia né l’uscita dall’Euro né tantomeno dalla Ue, che puoi fare di meglio se non tentare di prendere la maggioranza in Europa guidando un’insperata ondata populista contro il vecchio establishment?”.
Già, la maggioranza in Europa. Che i seggi in Europarlamento fossero materia particolarmente ghiotta per la Lega lo abbiamo già scritto nell’articolo Eurodeputati tra spese pazze e stipendi da capogiro. Secondo European election stats, il partito con buone possibilità vedrà lievitare il numero di deputati di Bruxelles, che potrebbero passare da 5 a 27, più di cinque volte tanto. Come sostenere, a quel punto, la linea che aveva convinto gli elettori e che voleva una Lega fortemente schierata contro Moscovici e compagni se non con uno
Toni smorzati?
Salvini è Giano Bifronte anche per quello che riguarda i presunti oppositori. Di certo, non si può dire selettivo nel momento in cui sceglie i salotti dove andare. La nascita del nuovo governo era stata salutata con il proposito di “abbattere la massoneria“, ma meglio non pensarci quando si è ospiti di “sorella” Lucia Annunziata. La mafia a Salvini fa schifo, però al caffé con il concusso Berlusconi e alle trasmissioni dell’ospite fissa di Arcore Barbara D’Urso non rinuncia. Così come non disdegna il pupillo dell’Ordine dei giornalisti (che i colleghi pentastellati vogliono abolire) Corrado Formigli o la partecipante dei “summit” Bilderberg Lilli Gruber.
La Lega del resto, per citare uno dei mantra ripetuti fino allo sfinimento, “Con Forza Italia governa bene in molte regioni”, ed essendo partito voglioso di creare consensi trasversali, non è impossibile che cominci a scavare canali che fino a qualche tempo fa potevano sembrare impercorribili. Per chi pensa sia impossibile, occorre guardare alle campagne pubblicitarie social dello stesso leader della Lega, che spesso servono a promuovere organi ufficiosi del Pd come il quotidiano La Repubblica.
POLITICA
Alluvione Emilia e PNRR, De Raho: “Al lavoro per capire se le Istituzioni hanno appoggiato la criminalità organizzata”

“La carica di presidente della Commissione è espressione della maggioranza, così come nella scorsa legislatura, e la presidente Colosimo è espressione di questa maggioranza. Non c’è dubbio che ciascuno poi scelga la persona più adeguata secondo le proprie valutazioni”. Così è intervenuto il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Federico Cafiero De Raho, ai microfoni del programma radiofonico di Radio Cusano Campus “Base Luna chiama Terra” condotto da Lorenzo Capezzuoli Ranchi, per discutere dell’elezione di Chiara Colosimo, esponente di Fratelli d’Italia, alla presidenza della Commissione e delle criticità legate alla criminalità organizzata a seguito dell’alluvione in Emilia-Romagna.
Durante l’intervista ha anche risposto alle critiche in merito alla sua elezione a vicepresidente come un tentativo di accontentare le opposizioni sostenendo: “E’ evidente che nell’ambito dei vice uno è espressione della maggioranza, l’altro delle opposizioni che hanno individuato in me il parlamentare che poteva rappresentare. È una lettura che non solo personalmente non colgo, visto che mi occupo di mafia dal 1979, ma riconosce il mio impegno in 43 anni di magistratura in cui mi sono occupato di tutte le mafie: camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra”. E ha proseguito “il mio lavoro sarà quello di cercare alleanze, condivisioni e comprendere se vi sono state parti delle istituzioni malate che hanno offerto il loro appoggio e perché lo hanno fatto. Ma ciò che oggi innanzitutto bisogna capire è in che termini il PNRR potrebbe essere inquinato dalle presenze mafiose“.
De Raho ha poi sottolineato l’importanza di “un monitoraggio elevato delle situazioni di emergenza, come nel caso delle recenti alluvioni, al fine di tracciare il denaro e i mezzi coinvolti, contrastando così la possibile infiltrazione della criminalità organizzata“. In merito a questo ha citato l’esempio del ponte di Genova, dove “il tracciamento ha contribuito a limitare l’interferenza della criminalità organizzata”.
“Bisognerà fare in modo – ha continuato De Raho – che tutto sia effettivamente rilevato, trasparente e chiaro, e soggetto a controlli da parte dei nuclei utilizzati dalla Prefettura, dell’Anac, delle Forze dell’Ordine e da parte di tutti coloro che sono tenuti a monitorare lo sviluppo dei lavori. Questo il compito che si ha in Emilia ma anche per i 200 miliardi di contratti pubblici che dovranno essere affidati” conclude il vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
ATTUALITA'
Tribunale unico dei Brevetti, la sede distaccata in una città italiana
L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei

Una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) è stata istituita a Milano. L’organismo si occuperà di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei. L’intesa, negoziata per l’Italia dai ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta a formalizzazione nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo. La sezione milanese giudicherà su contenziosi che riguardano brevetti unitari provenienti da tutti i Paesi europei che fanno parte del TUB.
A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla UE e dall’Accordo che istituisce l’organismo, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera. In queste settimane il governo sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede sia operativa in un anno, riferiscono fonti istituzionali.
POLITICA
Roccella: “Ridare valore sociale alla maternità”

(Ascolta) –
“Noi non siamo dei registi, quindi non vogliamo l’obbligo come in altre nazioni. Certamente il congedo deve essere sempre paritario, devono poterlo prendere sia i papà sia le mamme, però quello che vogliamo è rendere attrattivo il lavoro di cura, valorizzare la maternità e valorizzare il lavoro di cura. Questo perché oggi se io dico di essere una mamma, non ho alcun prestigio sociale, se invece dico di essere una donna in carriera sì. Bisogna tornare al valore sociale della maternità, cioè ricordare che una donna che fa un figlio, fa qualcosa per la comunità”. Lo ha detto Eugenia Roccella, ministra delle Pari Opportunità e della famiglia, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.
POLITICA
Stati generali della natalità, “Ora riforma fiscale che metta al centro la famiglia”

“Gli Stati generali della natalità sono stati un’occasione importante per portare il tema della natalità al centro dell’agenda di governo, cercando di intervenire in quello che potremmo definire l’inverno della natalità. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Dalla Presidente del consiglio Giorgia Meloni, intervenuta ieri, abbiamo ricevuto parole importanti di impegno concreto. Auspichiamo quanto prima l’introduzione di una riforma fiscale che metta al centro la detrazione fiscale dei costi per la crescita e l’educazione dei nostri ragazzi, che ammontano per ogni figlio a 10/15mila euro annui. Non ha senso continuare a parlare di bassa natalità, se non mettiamo i genitori nelle condizioni di poter provvedere al mantenimento dei propri figli”.